Primario aggredito a Lamezia, i sindacati a Occhiuto: ‘Della sua sterile solidarietà facciamo a meno’
Dura replica di Fp Cgil Calabria al Presidente Occhiuto
13 Novembre 2024 - 14:57 | Comunicato Stampa
Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma della Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari, Franco Grillo Segretario Generale Fp Cgil Area Vasta e Ivan Potente Coordinatore Fp Cgil Medici e Dirigenti Sanitari Area Vasta, in risposta alla solidarietà espressa dal presidente Occhiuto per l’aggressione subita dal primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme.
La lettera dei sindacati in replica a Occhiuto
“Grazie Presidente!
Ci è sembrato d’uopo, attraverso quanto ivi novellato, andare oltre il penoso coro di solidarietà piagnucolante che tutte le (troppe) volte in cui si realizza un’aggressione al personale medico e sanitario, si leva con grancassa da interlocutori vari, eventuali e, spesso, improbabili. Questo perché, cotanto coro, è sostenuto a gran voce anche da chi dovrebbe preoccuparsi ed occuparsi di come far sì che tali dinamiche mai si realizzino, nonché dai tanti soggetti che, a vario titolo, hanno determinato il clima che incombe sui medici e sui sanitari del servizio pubblico.
L’aggressione al Pronto Soccorso di Lamezia Terme
L’aggressione subita dal collega medico che dirige il Pronto Soccorso di Lamezia Terme, intanto, segna un pesante salto di qualità in questa progressione criminale. L’autore si era preparato e predisposto a tanto “armandosi” per l’evento, immaginiamo, con ciò che aveva in casa. Se le sue disponibilità da oplite di questo mai sopito fanatismo contro Asclepio, fossero state altre, beh non osiamo pensare al potenziale risultato finale.
Quindi, un grazie ed un grande abbraccio a Rosarino Procopio, che ha subito una viltà simile nel mentre si spendeva a favore degli altri. Naturalmente, per la Fp Cgil non può finire qui.
Dati sulle aggressioni in Calabria
Partiamo dai dati: quanto emergente dalla raccolta statistica relativa al 2023 parla di 39 aggressioni in Calabria. Il dato è pesantemente sottostimato a nostro avviso. Tante sono le aggressioni che gli stessi operatori non denunciano per i motivi più svariati in cui sono da ricomprendere anche tutti quei fenomeni di indebita pressione che il malcapitato subisce “dall’ambiente” in cui vive e lavora; ambiente che consiglia di soprassedere per evitare altri spiacevoli “inconvenienti”.
Come siamo arrivati a questo punto?
Qui si innesta il punto cruciale della nostra riflessione. Come siamo arrivati a questo? Chi sono i responsabili di questa delegittimazione della professione medica e sanitaria che hanno tracciato questa via? Il fenomeno ha certamente radici profonde e parte da lontano, ma, fuori da ogni solecismo sintattico e intellettuale, ci limitiamo a ricordare la storia recente del paese e della regione.
Una storia fatta di falsità ideologiche che hanno troppo spesso indicato i medici del servizio pubblico quali unici responsabili dell’agonia in cui versa il Servizio Sanitario Nazionale in molte regioni. L’incapacità politica di riorganizzare, legata a filo doppio dalla volontà della stessa di procedere ad una oramai evidente privatizzazione, da tempo, guida il sistema verso un percorso predestinato.
La situazione calabrese e il fallimento delle “star”
Basterà qui che i calabresi, per non parlare degli italiani, si facciano una semplice domanda: come mai tutte queste star chiamate a dirigere i vari settori dei servizi sanitari regionali hanno generalmente fatto fiasco in modo clamoroso? Forse più che di star trattavasi di comparse? Chi si ricorda dei grandiosi risultati ottenuti dai tanti “salvatori della Patria” chiamati a suon di centinaia di migliaia di euro quali maestri d’orchestra della sanità pubblica?
Un percorso di privatizzazione mascherato da riforma
Non siamo mai stati dei prosseneti e mai lo diventeremo. Con altrettanta chiarezza, diciamo ancora che, è vero che la situazione ereditata in Calabria era ed è drammatica. Già la giunta Loiero, che molti ricordano come il presidentissimo, aveva il mandato politico e il dovere di invertire la rotta rinnovando il patto di fiducia tra cittadino, professionista sanitario e politica regionale. In realtà, la rotta fu sì invertita… verso l’abisso.
Quindi, tornando all’attualità, il geniale percorso di rinnovamento dettato dal nuovo presidentissimo in salsa romana ha provveduto a modificare tale inveterata, drammatica situazione? Nulla fin qui si è visto, a parte le innumerevoli dichiarazioni di difficoltà legate alle dinamiche ereditate, quasi come se non fosse egli a governare la regione da un triennio abbondante.
La situazione attuale e il ruolo della classe medica
Vieppiù, la malcelata voglia di continuare a dare addosso alla classe medica regionale che, con senso di abnegazione e, visti i fatti attuali, sprezzo del pericolo, tutti i giorni cerca di dare risposte sanitarie ai bisogni dei cittadini.
Un appello al Presidente
Ci dica, Presidente, la svolta che lei immaginava passava attraverso Sanibook o attraverso le dichiarazioni di presunta maggiore professionalità, teorica e pratica, dei colleghi cubani?
Grazie Presidente, ma della sua sterile solidarietà facciamo volentieri a meno!“.
Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari
Franco Grillo, Segretario Generale Fp Cgil Area Vasta
Ivan Potente, Coordinatore Fp Cgil Medici e Dirigenti Sanitari Area Vasta