Agente reggino salva una donna da violenza domestica
Chiama il 112 ed ordina una pizza, così il poliziotto ha intuito la situazione di pericolo della donna
04 Agosto 2020 - 18:44 | Redazione
Vincenzo Maria Tripodi, 27 anni, reggino d’origine da 6 mesi è in servizio a Torino.
Domenica 2 agosto era in servizio, quando è arrivata la telefonata di Angela che ordinava una pizza “baby” per suo figlio. L’agente della Polizia di Stato ha capito subito che lei e il suo piccolo erano in pericolo e, in pochi minuti, ha evitato il peggio.
L’agente Tripodi in un’intervista al Corriere della Sera racconta di averla invitata ad uscire di casa con suo figlio, ma ha capito che non era possibile:
“La signora era molto agitata, quasi in lacrime e ho capito che non si trattava di un errore. Le ho chiesto se fosse in pericolo e lei mi risposto in maniera affermativa e a quel punto la mia preoccupazione è stata quella di avere la conferma dell’indirizzo e del piano per comunicarlo immediatamente a una pattuglia.
La telefonata si è conclusa bruscamente con urla e lamenti. L’uomo aveva ricominciato a picchiarla, ma ricontattare quel numero sarebbe stato un errore, perché avrebbe destato sospetto”.
Il giovane agente ha da poco finito un corso di formazione della Polizia e quella situazione l’aveva più volte studiata nelle simulazioni. Una donna che chiama il 112, che ordina una pizza, il tono di voce e poi, la cosa più importante, le domande giuste da fare per confermare ciò che sta accadendo. Perché in una situazione di pericolo si deve far rispondere con un sì o con un no.
Il marito ubriaco aveva già picchiato Angela, aveva cominciato a schiaffeggiare il figlio che piangeva disperato in un angolo del salotto. Lei si è ricordata di un video rivolto alle donne vittime della violenza e ha utilizzato proprio quello stratagemma della pizza.
“Riuscire a resistere alla tentazione di andare a soccorrere in prima persona quella donna è stato il momento più difficile”, ha confessato l’agente. Ma è grazie a lui che Angela e il suo figlioletto sono salve.
Una storia a lieto fine che fa onore a Vincenzo ed ai tanti agenti che, quotidianamente, si prendono cura dell’intera comunità.