Al GOM l’adenosina batte la polmonite da Covid. E la terapia cattura l’interesse della Florida
Grazie all'efficace creazione targata Macheda/Correale una ragazza ha lasciato il reparto di terapia intensiva del GOM di Reggio Calabria
05 Novembre 2020 - 10:18 | di Vincenzo Comi
Al GOM Si respira aria di ottimismo, nonostante tutto.
La nuova creazione del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria targata Correale/Macheda inizia a dare buoni frutti tanto da catturare l’attenzione di altre importanti realtà di ricerca come alcuni istituti sanitari in Florida.
Parliamo del brevetto, già depositato dallo stesso GOM dopo la prima ondata del Coronavirus sulla modalità di somministrazione dell’adenosina per via aerosolica al fine di contrastare il danno polmonare acuto legato al Covid-19. Sebastiano Macheda, primario del reparto di Terapia intensiva e Pierpaolo Correale, direttore del reparto di Oncologia, oggi raccolgono i risultati di un progetto nato nel mese di aprile 2020.
Ruolo dell’Adenosina e molecola ATP
“Tutte le nostre cellule, per sopravvivere, hanno bisogno di energia chimica, prodotta da una molecola chiamata ATP. Le cellule attive sono piene di ATP, quando arriva un insulto, che sia chimico, fisico, virale, le cellule, morendo, liberano in maniera massiva l’ATP. Una volta fuori dall’ambiente cellulare l’ATP trova dei recettori infiammatori. Nel polmone, a causa del Covid ciò avviene in modo massivo, con una tempesta citochimica. Poichè il nostro organismo sa bene come l’ATP sia pericolosa, attua un sistema di protezione trasformandolo in adenosina. L’adenosina svolge tre compiti fondamentali: spegne l’infiammazione, ripara e ripulisce i tessuti e avverte il sistema immunitario“.
La somministrazione dell’adenosina in soggetti Covid
“Nel polmone il meccanismo di formazione dell’adenosina viene tuttavia bloccato dall’ossigeno. Abbiamo pensato dunque di fornire noi l’adenosina, dall’esterno. Se si somministra in endovena, come noto, agisce su tutti i tessuti e dunque diventerebbe pericoloso. Con il nuovo sistema di somministrazione invece si agisce solo sul polmone attraverso l’innovativo sistema di aerosol.”
L’intuizione dei dottori Macheda e Correale ha consentito a diversi pazienti un netto miglioramento delle condizioni di salute. Una ragazza, proprio più che trentenne, è stata dimessa dal reparto di terapia intensiva proprio nella giornata di ieri.
La ricerca viaggia in Florida
La tecnica innovativa ha suscitato l’attenzione di altri ricercatori. Un istituto sanitario importante di Napoli, con cui il GOM sta impostando una trattativa, dovrebbe sviluppare la terapia addirittura in pronto soccorso, vista l’emergenza e la velocità di azione dell’adenosina.
Anche due delle tre Università di Roma sono molto interessate a questo tipo di trattamento. In Trentino invece una confederazione di medici di famiglia si sta informando per poterla somministrare in ambulatorio.
“Tutto il mondo si sta muovendo e sta nascendo una sperimentazione spontanea – spiega il dott. Correale – Vorrei chiudere tutta la documentazione insieme al dott. Macheda per far si che la terapia acquisti anche un valore scientifico oltre che clinico. Stiamo lavorando anche braccio a braccio con la Florida. E’ un metodo completamente nuovo e bisogna stare molto attenti anche con il macchinario e nella somministrazione del farmaco. Come si dice ‘due occhi sono meglio di uno’.
L’osservazione clinica, al momento, è stata anche pubblicata sulla rivista scientifica internazionale ‘Plos One‘.
Un’intuizione tutta reggina e supportata dai dati preclinici del gruppo del dott. Michail Sitkovsky di Miami che il GOM sta cercando di proteggere e salvaguardare attraverso la nascita di un vero e proprio brevetto.