A Tabularasa la cultura musicale attraverso le storie di rock italiano


Una serata all’insegna della musica e della cultura per il nuovo appuntamento di Tabularasa 2016: il mondo. La consueta location dell’Arena dello Stretto ha ospitato il caporedattore di “Radio24” Daniele Biacchessi e Gaetano Liguori, diplomato in pianoforte e composizione elettronica.

“Storie di Rock Italiano” il titolo della conversazione – show, ispirata proprio dall’ultimo libro del giornalista.

Dopo la presentazione di Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, sul palco una commistione di suoni e di parole, in cui si sono intrecciati passaggi della storia dell’Italia, dai primi anni ’60, e note di pianoforte.

Biacchessi, specializzato anche in inchieste sul terrorismo, è attivo altresì nel campo del teatro civile.

Il protagonista della serata è stato il suo ultimo lavoro: “Credo – ha affermato prima di intrattenere il pubblico con la lettura di alcuni passaggi del suo libro – mancasse un testo di questo tipo, credo mancasse un contesto storico dietro tutto quello che noi abbiamo ascoltato almeno da sessantatre anni ad oggi”.

E in “Storie di Rock Italiano” Biacchessi fa proprio questo: affronta alcuni degli snodi dell’Italia contemporanea attraverso quella che è stata l’evoluzione della musica. Per il giornalista c’è un filo rosso che collega canzoni e storia del nostro Paese: “Per esempio, ‘Alice’ di Francesco de Gregori è un pezzo che nasce nei primi degli anni ‘70. Non poteva essere pensato e scritto oggi”.

Dai cambiamenti di costume degli anni sessanta all’era delle radio private, fino ai grandi cantautori italiani: questi alcuni dei grandi temi affrontati dal giornalista. A proposito dell’evoluzione della musica, del rock di oggi e degli artisti emergenti Biacchessi ha un’opinione ben precisa: “Oggi c’è tanta musica, è molto più facile produrla rispetto a quarant’anni fa. Oggi un ragazzo di 18 anni, con le campagne di crowdfounding per realizzare il proprio disco e con tecnologie gratuite quali l’editor di audio Audacity, ha enormi possibilità. Però il problema sono le idee. I Bluvertigo e gli Afterhours e i Modena City Ramblers fanno ottima musica. Quello che manca è che il jazz di qualità”.

E proprio Liguori, prima di esibirsi, si è concentrato sulla sua grande passione, la musica jazz: “Negli anni ’70 esisteva il jazz di protesta, da un punto di vista musicale la situazione era un po’ più viva la situazione. Ma va bene così, perché i gusti cambiano. Dire ‘Si stava meglio quando si stava peggio’ non è nel mio stile, adesso i ragazzi ascoltano un tipo di jazz un po’diverso. Prima questo era un genere per così dire ‘popolare’, oggi ai concerti jazz ci sono sempre meno persone perché va solamente chi è fortemente interessato. E’ difficile che la gente esca di casa e paghi un biglietto per un concerto jazz, ma quando ascolta questo tipo di musica ne viene catturata”.

Il sabato di Tabularasa ha raddoppiato.

In contemporanea alla conversazione – show, infatti, sul Lungomare di Gioia Tauro si è affrontato l’attualissimo tema “Dopo Brexit, Grexit?”. Ad animare la discussione oltre al sindaco Giuseppe Pedà e all’assessore alla Cultura Francesco Toscano un ospite internazionale: Panagiotis Lafazanis, ex ministro greco all’Energia del governo Tsipras e attuale leader della formazione politica Unità Popolare. Tabularasa torna oggi (domenica 17 luglio) alle 20.00 con un evento gastronomico – culturale durante il quale si parlerà di Goji e delle rinomate bacche della salute che si degusteranno nella varie declinazioni culinarie. A seguire, alle 21 e 30, la conversazione “La Calabria e l’Italia nel cinema internazionale”: ospiti Mimmo Calopresti e Paride Leporace.