A Bova tutto pronto per la prima edizione di Epic Festival

Dal 16 al 22 agosto ogni angolo del borgo grecanico ospiterà spettacoli, reading, concerti, seminari e proiezioni

GiOtto Giuseppe Provinzano

Dal 16 al 22 agosto ogni angolo del borgo grecanico ospiterà spettacoli, reading, concerti, seminari e proiezioni. Il teatro incontrerà il cinema, la musica e la poesia nel segno di una sobria ma intensa esperienza di comunità.

Esperienze Performative di Impegno Civile a misura di luoghi antichi in cui radici profonde si nutrono di linguaggi contemporanei.

Ne nasce una contaminazione viva e operosa che attivando energie positive e professionalità in fermento, si rivela fonte di crescita per i Territori e ispirazione per uno sviluppo locale sostenibile. Tutto questo è Epic Festival, non solo un suggestivo acronimo ma anche uno scrigno che si schiuderà dal 16 al 22 agosto 2021, nel borgo grecanico per antonomasia, quello di Bova, nel territorio metropolitano di Reggio Calabria.

«Epic Festival è per noi il punto di arrivo di un cammino teatrale e artistico iniziato vent’anni fa. Ci proponiamo di offrire al pubblico intense esperienze di comunità e prossimità che valorizzino ogni angolo del borgo. Il numero particolarmente ristretto dei partecipanti non risponde, infatti, soltanto alla necessità di osservare le restrizioni pandemiche ma anche a quella di alimentare atmosfere inedite in cui sperimentare l’arte e la magia che quei luoghi così suggestivi e particolari ispirano e sprigionano.

Il tutto in una dimensione di sostenibilità declinata nella scelta di utilizzare carta riciclata e materiale rigorosamente ecosostenibile e di illuminazione a led. È il nostro contributo al rispetto dei luoghi e del pianeta», ha spiegato Massimo Barilla, direttore artistico di Mana Chuma Teatro, compagnia romotrice del festival in collaborazione con Il teatro delle Rane e Play Music Festival – associazione Soledad e con il sostegno della rete Latitudini. L’evento è patrocinato dal comune di Bova e finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito dell’avviso pubblico Eventi culturali non storicizzati annualità 2019.

Un’esperienza di comunità e prossimità, scandita da un programma ricco e variegato. Oltre 20 appuntamenti in 7 giorni tra spettacoli, reading, incontri, happening artistici e proiezioni, nel segno della trasversalità e della multidisciplinarietà, dislocati tra il parco delle Rimembranze, il museo di Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs, piazzetta Surizzu e piazzetta di Brigghi.

«Teatro, Cinema e Poesia in un intreccio inedito che, pur valorizzando le origini e i percorsi artistici ed espressivi maturati in questi territori, espande la propria dimensione, spinge lo sguardo e dilata il respiro verso la ricerca virtuosa di dimensioni altre con cui dialogare, misurarsi e confrontarsi.

L’ottica è quella di un’integrazione di visioni ed esperienze locali, in un panorama sempre più internazionale, in cui i linguaggi non siano limiti ma occasione di apertura a nuove contaminazioni», ha spiegato ancora Massimo Barilla, direttore artistico di Mana Chuma Teatro.

La direzione artistica di Epic Festival si pregia della collaborazione con la Scuola Internazionale di cinema, televisione e video Eictv di Cuba e con il Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, diretto da Federico Sartori e Iris Peralta, che sarà presente a Bova. Tale Festival, sostenuto dall’ambasciata di Spagna ogni anno fa tappa in alcune località italiane. Dopo Roma, Napoli e Messina, quest’anno approderà a Bova.

Anche una prima nazionale in questo festival, in programma il 18 agosto. «Si tratta di “Spine” una delle due produzioni 2021 di Mana Chuma, scritto e diretto da Salvatore Arena e Massimo Barilla e interpretato da Stefania De Cola, Mariano Nieddu, Lorenzo Praticò.

Il lavoro è espressione di una drammaturgia nella quale crediamo molto e che rivisita i classici in chiavi moderne e inedite. Questo lavoro indaga l’Otello di Shakespeare che diventa pretesto per i protagonisti per narrare la loro storia», ha spiegato Massima Barilla che con Salvatore Arena ha curato la drammaturgia.

Nel programma anche il reading poetico Ossa di Crita (edizioni Mesogea) di e con Massimo Barilla, con le musiche originali di Luigi Polimeni al piano, synth e theremin, e il 20 agosto l’esclusiva regionale della compagnia BabelCrew con lo spettacolo “GiOtto, Studio per una Tragedia Progetto – Un bivio lungo 20 anni”, di e con Giuseppe Provinzano, che ha vissuto in prima persona quei caldi e drammatici giorni durante il G8 a Genova, nel luglio del 2001. Lo spettacolo, che nasce proprio dall’urgenza di raccontare quella storia, di testimoniare i fatti vissuti in prima persona, in questo ventennale si snoda in venti esclusive regionali. L’evento in Calabria avrà luogo a Bova.

Sempre più intenso è poi il lavoro di co-progettazione con Astragali, compagnia pugliese dal respiro intensamente mediterraneo, da tempo impegnata su uno scenario internazionale nella ricerca poetica e sonora e dal 2012 sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco, di cui anche Mana Chuma è socia dallo scorso inverno.

Due gli appuntamenti: il 18 agosto il seminario “Core-Cori: la voce che tesse” a cura di Fabio Tolledi, incentrato sulla tradizione salentina e grecanica dei canti delle donne, sui punti di contatto tra la Grecìa Salentina e quella Calabrese e su un’originale indagine sulle dimensione etno-antropologico di tutta l’area; il 19 agosto lo spettacolo “Fimmene” di Fabio Tolledi e Anna Cinzia Villani, quest’ultima in scena con Roberta Quarta e Simonetta Rotundo.

“Una Ballata alla fine”, ispirato a “La fine del Titanic” dello scrittore e poeta tedesco Hans Magnus Enzensberger di e con Valerio Strati, accompagnato dal vivo dalla musica di Gianni Gebbia, aprirà il festival, lunedì 16 agosto alle ore 20 al parco delle Rimembranze di Bova.