Reggio, le Caretta caretta invadono la costa: è una stagione da record

Un'area unica in Italia che consente alle tartarughe marine di nidificare. Caretta caretta innamorate della nostra costa

Nido Tartarughe Caretta Caretta

Chilometri di spiaggia incontaminata con acqua cristallina, dune di sabbia vergini e acqua pulita.

Un vero paradiso, quello della Costa dei gelsomini, diventata nel tempo habitat naturale e ideale per numerose specie tra cui le tartarughe marine Caretta caretta.

Qui, nel pezzo di costa dello Jonio reggino che va da Capo d’Armi a Marina di Gioiosa, la mano dell’uomo, per loro fortuna,  non ha ancora invaso il litorale, lasciando immacolati numerosi chilometri di terra.

Dal 2015 i volontari di Caretta Calabria Conservation svolgono attività di tutela e conservazione dei nidi di tartaruga marina in tutta la regione. Un’intenso lavoro di monitoraggio che inizia nel mese di maggio e che si conclude con la nascita delle piccole Caretta caretta.

Nido Caretta Caretta

“Ci troviamo a Brancaleone, nell’area della Costa del gelsomino, conosciuta coma la principale area di nidificazione della specie d’Italia – spiega Teresa Malito, socio fondatore dell’associazione Caretta Calabria Conservation – Siamo cinque soci fondatori di origine calabrese, tutti naturalisti e biologi e ci occupiamo di caretta caretta da oltre 10 anni. Ogni estate ci raggiungono in Calabria centinaia di volontari, soprattutto studenti e tirocinanti”.

Quest’anno sono state rinvenute circa 250 emersioni di cui circa 80 si sono rivelati essere veri e propri nidi. Le tartarughe marine femmine risalgono la spiaggia, verso la fine di maggio, per cercare un punto ideoneo per deporre le proprie uova lasciando una traccia ben riconoscibile.

“La nostra attività inizia con la ricerca delle tracce, ne studiamo la morfologia e quando i segni sulla sabbia rispettano determinate caratteristiche riusciamo a identificare la presenza delle uova e mettiamo in sicurezza il nido con una serie di attività strategiche a tutela dei piccoli”.

Con una lunga rete oscurante, si delimita e si recinta ad esempio l’area per schermare l’area dall’illuminazione artificiale e garantire alle piccole tartarughe l’arrivo in acqua.

Nido Caretta Caretta (2)

“Dall’identificazione delle tracce e dalla deposizione delle uova si calcolano circa 45 giorni – spiega Teresa Malito – L’attesa poi è una vera esperienza di vita che ci consente di ammirare in tutto il suo splendore lo spettacolo della natura”.

Un vero paradiso per le Caretta caretta che continuano a scegliere ed invadere la nostra costa jonica. E l’estate 2023, non ancora conclusa, si è già rivelata una stagione da record.

“Bilancio positivissimo sia in termini di numeri di nidi con un record di 80 nidi. Il trend segue quello nazionale in crescita rispetto agli altri anni. In Italia sono stati rinvenuti circa 300 nidi. Anche rispetto alle schiuse i numeri sono positivi. Ad esempio, il nido a Galati (frazione di Brancaleone) ha avuto il 93% di successo di schiusa”.

Le Caretta caretta dunque amano la nostra terra ed invadono sempre più le nostre coste. Il nuovo fenomeno di colonizzazione deve fare comprendere, soprattutto agli amministratori locali e a tutte le istituzioni, la grande potenzialità del territorio reggino, unico per le sue caratteristiche ambientali.

Il turismo, quello esperienziale, passa anche da qui. Dall’anima wild delle nostre coste.

Tartarughe Caretta Caretta