Aeroporto dello Stretto, Franchini: ‘Interventi da completare entro marzo 2024’

Il Presidente Tramontana a margine della conferenza in Camera di Commercio "Creiamo condizioni favorevoli per la ripartenza"

Franchini Sacal 2

Un’iniziativa, quella che si è tenuta nella giornata di venerdì alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, alla presenza del Presidente Tramontana, del dirigente Sacal Marco Franchini e del Governatore Occhiuto, che nasce dall’esigenza di fare il punto della situazione sul Tito Minniti.

I fari, adesso, sono nuovamente puntati sull’aeroporto dello Stretto, questa volta attraverso un tavolo interistituzionale che vede la presenza delle più alte cariche degli addetti ai lavori e non solo. L’idea partita dall’ente camerale, infatti, si è aperta anche a sindacati e associazioni locali che intendono dare il loro contributo, tenendo sempre bene a mente che Sacal e Regione sono i due enti che si occuperanno della questione.

L’aeroporto dello Stretto torna sotto i riflettori

Qual è lo stato dell’arte in merito alla riqualificazione, quali e quanti sono gli investimenti che ne favoriranno la rinascita e quali gli ostacoli sul cammino e quali le soluzioni? Sono queste le principali domande a cui il tavolo Occhiuto-Tramontana-Franchini ha provato a dare una risposta.

“Si è creata – ha spiegato il Presidente Tramontana – una sinergia con tutto il mondo delle rappresentanze economiche del territorio, che adesso seguiranno insieme agli enti un percorso ben delineato. Il primo passo è stato quello di creare un tavolo di condivisione, adesso l’obiettivo è quello di mantenere un dialogo costante”.

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“Quello di Reggio Calabria – per l’amministratore unico di Sacal – potrebbe divenire, con la collaborazione del Ministro dei Trasporti, un progetto bandiera per la Penisola. Stiamo lavorando, insieme al sindaco della Città ed all’autorità portuale di sistema dello Stretto, ad un biglietto unico che colleghi le infrastrutture nell’ottica di dare vita all’intermodalita e di una dignità diversa ad uno scalo che, fino ad ora, è stato trascurato”.

Marco Franchini, seduto al tavolo della Camera di Commercio ha ripercorso il lavoro sino ad ora:

“Abbiamo ereditato 10 progetti che sono stati tutti bocciati da Enac e quindi abbiamo dovuto rimodularli e ripresentarli”.

Tutto è bene quel che finisce bene e infatti Franchini si è detto fiducioso sul “completamento degli interventi entro la prossima summer season – marzo 2024,  tranne che per l’aerostazione per cui è in corso un contenzioso con la ditta aggiudicatario dell’appalto che è lievitato da 11 milioni iniziali a 22. Ci siamo dati tempo un mese per fare delle valutazioni e capire come procedere. Rescindere il contratto non mi spaventa, l’esperienza mi insegna che, a volte, così facendo può anche succedere di arrivare prima al proprio obiettivo”.

L’amministratore di Sacal ha fatto sapere poi che il Ministro Salvini “pretende entro settembre la fine delle criticità della Pista 33″.

“Ci stiamo lavorando con Enav e ringrazio il Presidente Occhiuto che ha agevolato il nostro rapporto”.

Ma la strada per il rilancio del Tito Minniti, passa inevitabilmente dalla ricerca di una compagnia aerea basata sullo scalo, non solo in termini di occupazione, ma anche per poter garantire una regolare attività dell’aeroporto.

“Qui – ha ribadito Franchini – riveste un importante ruolo l’interlocuzione della Regione con Ryanair ed altri vettori”.

I prossimi passi sono la redazione del masterplan, all’interno del quale sono previsti già tutti gli interventi che riguardano le infrastrutture di volo.

“La cosa più importante – ha ribadito Franchini – è che rispetto ai progetti che rischiavano di “scadere” il 31/12, sono stati tutti messi a gara e affidati con lo strumento dei CIS che porterà ulteriori risorse per l’aeroporto di Reggio, assolutamente fondamentali per la creazione di un’infrastruttura moderna ed efficiente, che guarda all’ambiente, insomma quella che deve essere la porta d’ingresso di quest’area, che non è l’area di Reggio, ma che guarda alla Sicilia del Nord”.

E sull’intermodalità:

“Esiste fintanto che non sono presenti rotture di carico, es. se dalla stazione all’aeroporto ci sono 2km o ci vogliono 20 minuti ad arrivare, parliamo di un’intermodalità fittizia.

È proprio a questo che serve il masterplan, ad individuare tutti quegli aspetti migliorativi che permetteranno una migliore fruizione dello scalo. Tutti questi step – ha spiegato – fanno parte del Piano industriale da noi redatto con scadenza al 2027, all’interno del quale si prevede il ritorno “all’utile” di questo aeroporto, con una sua autonomia, con 1 milione di passeggeri ed una serie di attività a carattere commerciale dedicate a chi transita, non come adesso che purtroppo non ci sono.

Con il Comune si dovrà lavorare per trovare una soluzione al problema rifiuti, poco distante dallo scalo ed alla strada di collegamento divenuta discarica a cielo aperto.

Questo – ha concluso Franchini – è un momento di condivisione con gli stakeholders del territorio, soprattutto per ciò che riguarda l’intermodalità marittima, ferroviaria e stradale anche in un’ottica propedeutica al ponte“.

Tramontana: “Creiamo condizioni favorevoli per la ripartenza”

“Parlare di una possibile nuova società di gestione è difficile anche solo da organizzare, figuriamoci da mettere in atto.

Sacal è la società di gestione, con una concessione 30ennale, anche per l’aeroporto dello Stretto, ciò che noi dobbiamo fare è dialogare con chi oggi gestisce lo scalo”.

Lo ha detto il Presidente Tramontana a margine della conferenza.

“Come sistema imprenditoriale abbiamo intrapreso un percorso con loro e con il governatore affinché si creino le condizioni favorevoli per il rilancio del Tito Minniti.

Il prossimo incontro sarà il 22/23 agosto, dove insieme a Sacal condivideremo il masterplan dello scalo. Si parlerà di collegamenti, della infrastruttura e di criticità.

Non dobbiamo dimenticare, poi, i 30 milioni messi in campo dalla Regione Calabria per lo scalo. La speranza è che per marzo 2024 si abbia una situazione completamente diversa del nostro scalo”.