Docufilm Hic Sunt Leones, Martino a CityNow: “Cancelliamo le discriminazioni con l’arte”

Il progetto che narra le storie delle drag queen calabresi è stato ben accolto dall'assessora alle politiche di genere: "Un orgoglio per il nostro territorio"

Hic Sunt Leones Docufilm Drag Queen

Letteralmente “Qui ci sono i leoni”. Una sorta di dichiarazione di intenti che non può – e non deve – passare inosservata. È questo il nome, tratto dalla locuzione latina “Hic sunt leones“, del documentario finanziato dalla Calabria Film Commission, prodotto e ideato da Michele Geria (E20 produzione) in collaborazione con la ricercatrice Maria Elena Alampi dell’University of Exeter.

Il progetto è stato presentato, qualche giorno fa, all’interno della casa del Comune di Reggio Calabria, segnale di un’amministrazione attenta ai diritti di tutti e tutte che ha voluto esprimere la propria soddisfazione attraverso le parole della delegata alle politiche di genere, l’assessora Angela Martino.

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Il documentario “Hic Sunt Leones” che racconta la storia delle Drag Queen calabresi

Cosa ha di tanto speciale questo documentario? Mostra qualcosa di inedito, le vite delle Drag Queen calabresi.

Protagoniste assolute saranno, infatti, le reggine Doretta & Le Portinaie che, nella città dello Stretto, grazie alle loro esibizioni nei locali, sono divenute vere e proprie star.

Il documentario si concentrerà sulla storia di questi artisti, esplorando le loro esperienze.

Dove non arriva l’attivismo è lì che le istituzioni devono rispondere ancora più forte: presente. Per questo motivo la scelta della Fondazione Calabria Film Commission di finanziare il progetto assume una maggiore rilevanza. Così come la presentazione a Palazzo San Giorgio.

“Il titolo scelto per il documentario, “Hic sunt leones“, – ha ricordato l’assessora Martino – veniva utilizzato in passato per indicare quelle aree geografiche ancora inesplorate dell’Africa. Quale altro potrebbe dunque essere il nobile fine di questo ambizioso progetto, se non quello sociale?”.

Secondo la delegata della Giunta Brunetti, la questione – a livello teorico – è molto semplice: “le discriminazioni non possono e non devono essere messe da parte”.

E quale modo migliore di cambiare le cose se non attraverso l’arte, sfidando i pregiudizi e portando uguaglianza in tutta la Calabria?

“Questo docufilm è un vero e proprio atto dimostrativo del modo in cui il cinema e lo spettacolo più in generale, possono fare la differenza, aiutandoci a combattere quei pregiudizi, intollerabili, contro cui, ahinoi, dobbiamo ancora combattere nel nostro Paese.

Condurre questa battaglia – ha proseguito Martino – attraverso la cultura e l’arte che riescono ad esprimere le drag queen è un modo ancor più incisivo di far sentire la nostra voce”.

L’assessora Martino, ai microfoni di CityNow, si è detta anche colpita del modo in cui Doretta e le sue compagne e colleghe di viaggio siano riuscite, in pochissimo tempo, ad imporsi nel panorama dello spettacolo reggino e più in generale anche calabrese e nazionale.

“Per noi – ha spiegato – sono fonte di orgoglio. Da amministratrice, non posso che rimarcare oltre all’aspetto artistico, anche la funzione sociale che le Drag Queen riescono ad avere nei nostri territori”.

La strada per la lotta alle discriminazioni è però lastricata di ostacoli e, secondo l’esponente dell’amministrazione comunale reggina, “accanto alle leggi contro l’omobitransfobia – che vorremmo sempre più severe – dobbiamo essere consapevoli che il vero e più genuino cambiamento non si raggiunge attraverso le sanzioni, la punizione al singolo reato – che comunque è di fondamentale importanza”.

“La scintilla del cambiamento – ha concluso – si ottiene attraverso il mutamento della società. L’arte e la cultura, da sempre, hanno accompagnato queste trasformazioni interiori, anche dei singoli, che poi si riverberano, inevitabilmente sulla collettività. Il nostro compito è quello di lavorare per una società più giusta e più accogliente, in cui la parola intolleranza non trovi cittadinanza”.