Rientro Falcomatà, una lunga partita a poker: il sindaco sospeso incrocia le dita

Dopo le due batoste il sindaco sospeso tenta l'all-in. La lunga partita a poker sta per volgere a termine. Nessun può prevedere il verdetto

Giusppe Falcomatà Poker

Il poker, si sa, è un gioco dai tempi lunghi.

Richiede pazienza, concentrazione, una giusta strategia, impegno, disciplina. Allo stesso tempo però, per uscire dal tavolo vincenti, è necessaria anche una buona dose di fortuna.

Il Comune di Reggio Calabria, dopo le accuse di abuso d’ufficio e falso rivolte al primo cittadino Giuseppe Falcomatà e a tutti i componenti della sua prima giunta, è andato prima in tilt, poi in modalità stand-by ed il processo Miramare, arrivato oggi in Cassazione, ha condizionato, e non di poco, le scelte politiche ed amministrative della nostra città.

Le presunte irregolarità nelle procedure di affidamento del Grande Hotel Miramare, assegnato al presunto amico di Falcomatà Paolo Zagarella e all’associazione “Il sottoscala”, il tutto senza bando né alcuna manifestazione di interesse, sono costate caro alla città.

Ed il protagonista della vicenda Miramare, proprio come in una lunga partita a poker, si è giocato ormai, in modo perlopiù fallimentare tutte le sue carte. Ma ne rimane ancora una.

Processo Miramare, la lunga partita a poker tra bluff e falsi assi

Dopo le due batoste prese da Falcomatà, prima con la condanna ad un anno e 4 mesi dal Tribunale di Reggio nel novembre 2021 e poi esattamente un anno dopo con la conferma della condanna anche in appello (riformulata ad un anno), la sua lunga partita di poker e dei suoi legali si sposta a Roma.

Come i migliori (o peggiori) giocatori di poker, adesso Falcomatà prova l’all-in con il processo Miramare che arriva in cassazione. Giunto al suo terzo grado di giudizio, la posta in gioco ora è massima, con il rischio, dietro l’angolo, del commissariamento della città.

Nel corso della lunga partita a poker, Falcomatà in questi due ultimi anni, per ora, ha solo perso, rilanciando tra bluff e falsi assi. E con lui, di conseguenza, ha perso la città di Reggio che nonostante i due sindaci f.f. e la doppia ‘fascia tricolore’ assegnata, naviga in cattivissime acque.

Depositati i motivi del ricorso in Cassazione, i legali del sindaco sospeso, secondo quanto raccolto, rimangono tuttavia fiduciosi.

Rientro Falcomatà tra prescrizione del reato e rischio inammissibilità del ricorso

Le probabilità del ritorno di Falcomatà a Palazzo San Giorgio entro l’estate rimangono molto basse.

La prescrizione del reato di abuso di ufficio è già maturata il 29 aprile 2023, ma come noto, per far valere il diritto, deve essere dichiarata dalla Corte di Cassazione alla prima udienza che verrà fissata, con ogni probabilità, entro la fine di settembre.

Contrariamente a quanto circola all’interno dei corridoi di Palazzo San Giorgio, risulterebbe poco probabile che l’udienza venga fissata prima dell’estate. Troppo poco il tempo, visto il deposito del ricorso di qualche giorno fa, e visto soprattutto il tipo del procedimento, per fissare infatti la prima udienza entro il mese di giugno o luglio.

Rimane il dubbio inoltre, non di poco conto, dell’ammissibilità del ricorso in Cassazione.

Diverse le ipotesi possibili: il ricorso potrebbe essere ritenuto manifestamente infondato, ne consegue l’assegnazione alla settima sezione. In questo caso il sindaco decade e con lui anche il Consiglio comunale.

Altra ipotesi (più probabile). Il ricorso è fondato e viene assegnato ad un’altra sezione per la fissazione dell’udienza nel corso della quale potrebbe però anche essere dichiarato successivamente inammissibile.

Nel caso invece di ammissibilità del ricorso, qualora i giudici lo valuteranno fondato, annulleranno il reato senza rinvio per insussistenza del fatto eliminando di conseguenza la condanna.

La Corte potrebbe poi anche decidere di ridiscutere il fatto, ipotesi però meno probabile in quanto il reato è già prescritto.

Falcomatà ed i suoi prossimi ’40anni’, il sindaco spera nel più bel regalo

Intanto si avvicinano i 40 anni di Giuseppe Falcomatà. Il 18 settembre è la data di nascita del sindaco sospeso e quello del 2023, vista la cifra tonda sarà un compleanno speciale.

Si presume dunque che il regalo più bello, vista la situazione delicata, sarebbe quello di ‘archiviare’ il caso Miramare con un esito della Corte di Cassazione a lui favorevole che gli consenta di tornare a Palazzo San Giorgio.

Ma qualora dovesse tornare per lui la partita a poker continuerebbe. In questo caso dovrà trovare un compromesso in un obbligato rimpasto di giunta, con le richieste al rialzo dei partiti, e ‘sottopartiti’ della maggioranza cercando di salvare sì il mandato, ma anche la faccia.

Se il regalo dovesse arrivare, la lunga partita a poker si chiuderebbe si, ma se ne aprirebbe poi un’altra. E poi un’altra ancora.

Del resto la politica ricorda ormai sempre più un tavolo verde, fatto da vecchi e falsi amici, tra chiacchiere, parole al vento, false promesse e ricordi del passato.

Forse, visto come sono andate le cose, anche a costo di lasciare il mazzo all’avversario, sarebbe stato più sensato passare la mano… una volta per tutte.