Reggina: il presidente Cardona a tutto campo e la chicca sulla scelta di Inzaghi

"Ritenevamo servisse un profilo in grado di dare una scossa al calcio a Reggio"

Cardona

Lunga intervista rilasciata dal presidente Marcello Cardona a Gazzetta del Sud. Alcuni passaggi che riguardano le scelte operate dopo l’insediamento, soprattutto quella caduta su mister Inzaghi: “Da persona concreta e sostenitore del fare, da operativo, sempre nel rispetto dei ruoli, contribuisco a portare avanti il mio modo di pensare: marciare dritti verso l’obiettivo, affrontare con intelligenza ma praticità gli ostacoli, affidarsi a chi per esperienza pregressa, possa risolvere meglio e prima di chiunque altro quella specifica criticità. E così avviene, dal manto erboso all’organizzazione del centro sportivo, dalla ristutturazione societaria, al rapporto con la tifoseria e istituzioni locali. Sul fronte tecnico non è compito mio, ma ci sono decisioni e valutazioni in cui ho contribuito con le mie conoscenze e competenze. Con umiltà ricordo che sono nel calcio da 40 anni“.

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La scelta su Inzaghi

Le intuizioni appartengono al nostro gruppo di lavoro, ma in questo caso posso dire che sia stata esclusivamente mia e di Saladini. E’ corretto, però, fare una premessa: mister Stellone aveva fatto bene nei mesi precedenti, quando prese la squadra in crisi clamorosa e la guidò fino alla salvezza. Ma a un certo punto abbiamo preso in considerazione un’idea rivoluzionaria, visionaria della Reggina pensando a un tecnico che andasse al di là del preparato professionista e del sagace uomo di campo. Ritenevamo servisse un profilo in grado di dare una scossa al calcio a Reggio. Il primo nome fu quello di Pippo Inzaghi. Ne parlammo poi come correttezza impone coinvolgemmo la direzione sportiva, ci fu subito convergenza di opinioni. Ho fatto io la prima telefonata ad Inzaghi che da persona garbata e rispettosa mi fece capire che proveniva da una forte delusione professionale. Ma gli misi un tarlo in testa quando gli ribadii: ‘Mister noi la vorremmo perchè la riteniamo la persona giusta da mettere al centro di un importante progetto sociale e calcistico’. La prima timida scintilla scoppiò così. Poi serviva un intervento poderoso, toccava a chi aveva salvato la Reggina, Felice Saladini. Lo chiamò, lo andò a trovare a Formentera, approfondì il progetto. Poi ricevo la telefonata di Inzaghi che mi passa la moglie la quale mi chiede: Pippo sarebbe felice a Reggio? Io lo credevo fermamente. Dopo pochi mesi sembra che entrambi siano nati e cresciuti a Reggio

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Il brand Reggina

“La prima fase è stata molto complicata e difficile. Eravamo noi a dover inseguire gi altri: procuratori, dirigenti sportivi, calciatori, sponsor, le Istituzioni. Settimana dopo settimana le cose sono cambiate. L’Inter sceglie di disputare una amichevole a Reggio perchè siamo una società affidabile e credibile. Chi concede i giovani in prestito sa bene che verranno valorizzati, i giocatori di esperienza vestono l’amaranto perchè consapevoli di poter vibvere stagioni importanti. E sono sicuro che in futuro saremo noi a scegliere gli obiettivi e selezionare le opportunità”.