‘Il legionario’ e la battuta su Reggio, il chiarimento del regista Papou

Il giovane regista Hleb Papou commenta il nostro articolo di qualche giorno fa: 'Nulla contro Reggio"

Legionario Regista HLEB

Prova a spegnere le polemiche il giovane regista del film ‘Il legionario’ Hleb Papou.

Dopo il nostro articolo di qualche giorno fa, che ha posto l’accento su una frase in cui si nominava Reggio Calabria, Papou ha inteso offrire la sua versione, chiarendo il significato di quel dialogo.

“Ho scritto il film insieme ad altri due sceneggiatori, uno dei quali lucano. La battuta che il vostro giornale ha interpretato in modo negativo, era riferita alla lontananza di Valleranello rispetto a Roma che si presume sia un posto escluso dall’area urbana romana”.

Nulla contro Reggio Calabria dunque da parte dei tre sceneggiatori di ‘Il legionario’. Il film, uscito su Netflix da due settimane, racconta la storia di un poliziotto di colore costretto a sgomberare un edificio in cui abita il fratello e la madre.

Un signore che occupa la struttura del quartiere di San Giovanni (Roma), dopo la proposta alternativa del Comune di trasferimento a ‘Valleranello‘, mal digerita dalle famiglie abusive dell’edificio, giudica così la meravigliosa città in riva allo Stretto.

“Ma te ce sei mai stato a Valleranello? Era meglio se ci mandavate a Reggio Calabria“. Questa la frase su cui ponevamo l’attenzione.

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“Il fraintendimento ci può stare ma era solo una questione di distanza – assicura il regista – Gli occupanti dell’immobile vivono a San Giovanni che è notoriamente un quartiere centrale di Roma e quindi una residenza ‘comoda’. La proposta fatta di andare a Valleranello diventerebbe invece un alloggio scomodo, lontano e quasi sperduto come appunto può essere Reggio Calabria. Avremmo potuto scegliere un’altra città lontana ma si è optato Reggio per intendere l’ultimo punto geografico dello Stivale. Valleranello in realtà esiste ed è stata la mia residenza universitaria per un periodo. Ed era molto scomoda e lontana rispetto all’università”.

Il giovane regista, sempre con il sorriso sulle labbra, conclude con una battuta:

“La polemica è servita a far conoscere ancora di più il film. E’ stata l’occasione per promuovere il film, visto il successo del vostro articolo. Se arriviamo tra i film più visti su Netflix il merito è anche un pò vostro…”