Sopravvissute, Rai3 ripercorre la storia di Maria Antonietta Rositani
Una storia che parte da Reggio Calabria, ma che in poco tempo ha fatto il giro d'Italia non solo per la crudeltà del gesto compiuto dall'uomo, ma soprattutto per la grande forza d'animo di Maria Antonietta
04 Novembre 2022 - 17:35 | di Redazione
È andata in onda nella seconda serata di ieri, 3 novembre, l’intervista condotta da Matilde D’Errico su Rai 3 di Maria Antonietta Rositani.
“Sopravvissute” è il nome del programma che ha visto protagonista la donna bruciata viva dal marito che, nonostante gli anni da incubo, è riuscita a risorgere e tornare al fianco dei propri figli e dei familiari.
Una storia che parte da Reggio Calabria, ma che in poco tempo ha fatto il giro d’Italia non solo per la crudeltà del gesto compiuto dall’uomo condannato, dalla Corte d’Appello reggina, alla pena di 18 anni e 9 mesi di reclusione, ma anche per la grande forza di volontà dimostrata da Maria Antonietta nei 20 mesi trascorsi in ospedale, durante i quali è stata sottoposta a decine e decine di interventi per curare le ustioni riportate in seguito all’attentato alla sua vita.
“È il 1999 quando Maria Antonietta conosce il futuro marito. Dopo le nozze arriva una figlia ma il sogno d’amore di Maria Antonietta inizia a scricchiolare. Il marito, infatti, rivela un carattere irascibile e possessivo, tanto che a volte anche una tazzina di caffè fuori posto diventa il pretesto per litigare in modo aggressivo. Maria Antonietta sopporta per anni urla e violenze, spera che il marito cambi atteggiamento. Ma dopo l’ennesimo, grave, episodio nel 2017, la donna si separa e denuncia il marito, che viene messo agli arresti domiciliari in un’altra città. Nonostante la restrizione, l’uomo coltiva una vera e propria ossessione per Maria Antonietta, cerca di controllarla anche a distanza. Il 12 marzo 2019 l’ex marito di Maria Antonietta evade dagli arresti domiciliari, raggiunge la donna e le versa addosso una tanica di benzina. In pochi attimi Maria Antonietta viene avvolta dalle fiamme ma con grande lucidità riesce a gettarsi in una pozzanghera per spegnere il fuoco. Per lunghi mesi ha combattuto una dura battaglia per la vita in ospedale perché le ustioni hanno creato gravi danni sul suo corpo”.
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