Reggina: Menez fa il “Menez” e per Gori e Santander diventa più complicato

Prestazioni di assoluto livello per il francese, tra gol, assist e perle. Per chi sta fuori fondamentale lo spirito


Sono contento che siano tanti i calciatori andati in gol. Gori? E’ un pò sacrificato e con un Menez così è difficile inserirlo subito in campo”. Queste le dichiarazioni di mister Inzaghi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito alla quarta vittoria consecutiva della Reggina, la quinta stagionale. Verissimo, ed insieme alla spettacolarità delle giocate del francese, ci sono anche i numeri a confermare il suo momento straordinario. Sempre titolare, due gol realizzati uno dei quali di rara bellezza, due assist che solo a livello internazionale si vedono per qualità e precisione e poi prestazioni di altissimo livello che oggi portano l’allenatore amaranto a non provare altre soluzioni perché il meccanismo funziona alla perfezione.

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La Reggina ha in organico due attaccanti di assoluto valore, un giovane ed un esperto. Il primo è proprio Gori, voluto fortemente dal tecnico, giovane promettente prelevato dalla Fiorentina sul quale la società amaranto punta molto, tanto è vero che l’operazione prevede un diritto di riscatto eventuale. Il secondo è Santander, per lui solo pochi minuti fino al momento ed una condizione che piano piano sta cercando di ritrovare. Inzaghi non ha fretta, perché il rendimento di Menez, che lui conosce molto bene esattamente in quel ruolo, non lascia spazio ad eventuali soluzioni alternative e fino a quando i risultati danno ragione a questo tipo di atteggiamento tattico, non si cambierà. Sarà di fondamentale importanza, per chi adesso rimane fuori, lo spirito e la capacità di adattamento a situazioni diverse da come ci si aspettava. C’è da dire che in queste prime sei giornate di campionato, tutti hanno risposto alla grande e non solo attraverso le classiche frasi di circostanza. Dati di fatto e numeri certificano che i subentrati sono stati sempre decisivi e non è un caso che la Reggina sia una delle poche squadre che nell’arco di queste prime partite, abbia sempre utilizzato i cinque cambi.