Crisi Reggio, Brunetti alle prese con la Giunta. Bocche cucite nel centrodestra

Troveranno l'intesa le tre forze del centrosinistra impegnate in questi giorni con l'azzeramento della Giunta?

Scopelliti Paolo Brunetti Giuggy Palmenta

Altra giornata di interlocuzioni quella di oggi con incontri tra le forze politiche della maggioranza per cercare di definire il prima possibile la nuova squadra di governo.

Dopo il weekend di fuoco all’indomani della sentenza del processo Miramare e i giorni successivi infiammati da dichiarazioni di ogni tipo contro il sindaco sospeso, adesso Brunetti, sotto pressioni continue del Partito Democratico, è pronto ad azzerare la giunta, ovviamente con il placet di Falcomatà.

Centrosinistra in cerca di soluzioni

Superato quindi il momento più critico dei giorni scorsi, in cui Palazzo San Giorgio era a rischio ‘implosione’, la situazione adesso sembra essere leggermente migliorata con un obiettivo comune e condiviso tra più parti.  In questi giorni Paolo Brunetti intanto ha preso dimestichezza con il suo nuovo ruolo. Adesso finalmente, dopo il silenzio dei giorni scorsi, il finanziere prestato alla politica parla da sindaco con tanto di dichiarazioni ufficiali.

“La città vive un momento particolarmente delicato – ha affermato in una nota – Una fase che piò rappresentare alcune insidie, ma soprattutto una serie di opportunità, in virtù della nuova programmazione legata al Pnrr…”.

Parole espresse in politichese ma che portano ad un concetto chiaro ed inequivocabile. Brunetti farà di tutto per andare avanti accontentando il PD che in questi giorni ‘detta legge’ insieme al meno incisivo ma ugualmente coinvolto gruppo Democratici e Progressisti.

C’è grande attesa dunque per la riunione, inizialmente prevista per oggi pomeriggio e spostata all’ultimo istante al 29 a Palazzo San Giorgio con tutte le anime della maggioranza. Solo nella serata di lunedì avremo un quadro più chiaro (ma non completo). Per conoscere numeri e volti della nuova Giunta si dovrà aspettare almeno metà della prossima settimana.

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Centrodestra (fin troppo) attendista

Nel frattempo, a distanza di una settimana esatta dalla sentenza del Miramare che ha condannato Giuseppe Falcomatà e tutti i componenti della sua prima giunta, il centrodestra rimane a guardare. Tante le riunioni che i vari leader dell’opposizione hanno avuto in questi giorni ma poche, pochissime le dichiarazioni ufficiali.

Alle prima uscite ‘in quarta’ di qualcuno che proponeva le dimissioni in massa, si è preferito poi un cambio netto di strategia. Ovvero osservare a braccia conserte dalla finestra, in attesa di sviluppi del centrosinistra. Forse nella speranza di qualche autogol.

Ad eccezion fatta di Minicuci, Marino e Ripepi, tutti gli altri consiglieri del centrodestra non hanno ritenuto opportuno commentare la sentenza Miramare né informare i reggini su quelli che potevano essere i possibili scenari.

Qualcosa però sembra muoversi, non a Reggio, ma a Roma. Perchè il Comune risulta essere sotto la lente di ingrandimento del Viminale. Attraverso l’interrogazione presentata da D’Ettore (CI), Cannizzaro (FI) e Ferro (Fdl) si è chiesto al Governo di valutare la sussistenza delle condizioni per sciogliere il Consiglio comunale.

Insomma la vicenda passa sotto traccia a Reggio ma non a Roma.

Nei prossimi giorni (o ore) capiremo cosa il centrodestra ha intenzione di fare. Dopo sette lunghi giorni di silenzio è arrivato il momento di esprimersi.

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