Reggio – Area pedonale in Via Marina, Arena: ‘Idea sconclusionata’
Critico e pungente il giudizio dell'ex sindaco di Reggio sulla novità dell'estate a Reggio Calabria
19 Luglio 2021 - 11:15 | Redazione
“L’isola pedonale in via Marina suscita “torbidi pensieri”.
E’ quanto scrive l’ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena in riferimento all’area pedonale lungo Corso Matteotti che continua a fare discutere.
“Le isole pedonali, così come tutte le azioni che regolano la mobilità urbana, hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas, ridurre il traffico veicolare attraverso il potenziamento del servizio pubblico, al fine di tutelare la salute ed elevare la qualità della vita dei cittadini. Il risultato ottenuto dall’amministrazione comunale contrasta con tutto ciò, considerato che:
⁃ in via marina il traffico veicolare risulta incrementato di quasi un terzo, (due sensi di circolazione sulla via marina bassa e uno su quella alta);
⁃ è stato inferto un colpo ferale al trasporto pubblico, costringendo gli autobus a circolare nel traffico veicolare abolendo le corsie preferenziali che garantivano i tempi di percorrenza e, conseguentemente, l’affidabilità del servizio;Dal punto di vista ambientale bisogna riconoscere che è stato conseguito un obiettivo, fino a ieri, impensabile: rendere irrespirabile l’aria nel più bel chilometro d’Italia, vanificando gli effetti benefici del cosiddetto “vento di canale”, fattore naturale che rendeva la nostra città immune dal rischio inquinamento.
AREA PEDONALE, PER ARENA L’ISOLA PRODUCE SOLO DANNI
“Quanto agli effetti positivi che l’isola pedonale avrebbe dovuto generare sull’economia nell’ottica di uno sviluppo in chiave turistica della città, i primi risultati attestano una riduzione delle presenze sul lungomare con conseguente perdita degli incassi delle attività commerciali, il tutto nel silenzio assordante, quanto incomprensibile, degli imprenditori – continua Arena – Per quanto riguarda i tempi e le modalità di attuazione, stendiamo un velo pietoso, considerato che i provvedimenti che incidono pesantemente sulle abitudini quotidiane dei cittadini vanno spiegati, concertati e supportati da una forte campagna di comunicazione preventiva, tutte azioni saltate a piè pari.
Che dire, l’idea è talmente sconclusionata che risulta difficile anche ad ascriverla alla conclamata inettitudine di chi (dis)amministra la città da 7 anni. Ecco perché, tutto sommato, l’operazione così come architettata suscita “torbidi pensieri”.