Regionali, Letta incontra i dirigenti calabresi ma il Pd è in subbuglio per i metodi e l’alleanza con il M5S
Lungo e animato confronto on line. Il segretario a luglio in Calabria con Conte. Oggi il faccia a faccia con Irto?
23 Giugno 2021 - 18:28 | di Claudio Labate
Non sarà stata una resa dei conti, ma nel Pd si respira ancora un’aria pesante dopo i noti fatti che hanno portato all’individuazione di Maria Antonietta Ventura, quale candidata alla presidenza della Regione Calabria per il nuovo centrosinistra a trazione giallorossa.
Lo certifica anche una riunione on line, quella che Enrico Letta ha tenuto tra lunedì sera via zoom con i dirigenti locali dem. Anche se, fonti del Pd, intercettate dall’AdnKronos, tengono a precisare che si è trattato di un incontro “molto proficuo”.
Una riunione, per la verità, richiesta da tempo dai maggiorenti calabresi, servita per fare il punto dopo l’ufficializzazione della Ventura, cui hanno preso parte anche il responsabile Enti locali Francesco Boccia e il commissario del partito in Calabria, Stefano Graziano.
Confronto vero
Ed al termine dell’incontro lo stesso segretario del Partito Democratico, ha preso l’impegno a venire “presto” – forse ai primi di luglio – in Calabria per sostenere la campagna elettorale del Pd e della coalizione, magari in compagnia di Giuseppe Conte.
E d’altra parte, che sia stata un incontro “vero”, lo testimonia il fatto che non sono mancati i momenti di confronto franco sui passaggi che hanno portato alla scelta della Ventura. La stessa fonte che ha parlato di incontro molto proficuo, ha fatto sapere anche che i dem locali sarebbero usciti ricompattati in vista del voto, a partire dalla definizione delle liste: “In campo ci sono Ventura e Occhiuto, tutti il resto favorisce il centrodestra”, sarebbe il senso del ragionamento emerso a fine riunione.
Intanto, anche il capogruppo dem a Palazzo Campanella, Domenico Bevacqua, fa in un certo senso il pompiere, parlando in un post sui social, di “lungo e animato confronto” in cui sono state manifestate tutte le preoccupazioni del gruppo dirigente calabrese per come si è snodato il percorso che ha portato alla rinuncia di Nicola Irto e all’individuazione della successiva candidatura unitaria di Maria Ventura.
“Da parte sua, il segretario Letta – si legge nel post di Bevacqua- ribadendo e riconfermando piena fiducia in Irto e ringraziandolo per il lavoro svolto e che farà, ha spiegato con chiarezza le ragioni politiche dell’alleanza e ha manifestato piena disponibilità ad agire di concerto per rafforzare e condurre a compimento il lavoro fin qui svolto dal gruppo dirigente regionale, riconoscendone la validità e l’efficacia per giungere a una coalizione larga e solida”.
Dunque, da quel che si capisce, più che la scelta della Ventura, quello che non sarebbe stato digerito dai big calabresi – che poi magari sono gli stessi che hanno logorato la candidatura di Nicola Irto, già oggi a Roma per un confronto con Letta – è stato il metodo seguito per quella scelta. Una scelta che, con Irto in campo, avrebbe previsto le Primarie, come successo in altre parti d’Italia, ma che per la Calabria, complice forse l’alleanza con il Movimento 5 stelle, è maturata a Roma, senza la benchè minima condivisione con il territorio.
I dubbi del Movimento
Una condivisione che a quanto pare è mancata anche nel Movimento 5 stelle, se è vero come è vero che anche la deputata Federica Dieni, intervenuta l’altro ieri a Live Break, la striscia bisettimanale informativa di CityNow, non solo ha detto che avrebbe preferito un profilo politico, ma ha ammesso che si parte in svantaggio perché la Ventura è praticamente sconosciuta agli elettori calabresi.
Un Movimento, tra l’altro, lacerato non solo per la metamorfosi che il neo leader Conte sta proponendo mettendo sul tavolo il nuovo Statuto – peraltro già bloccato da Beppe Grillo -, ma anche diviso su chi e come sostenere alle regionali.
D’altra parte sulla riva del fiume c’è Luigi de Magistris che attende non certo i cadaveri della base pentastellata, ma gli attivisti più delusi da una politica in cui non si riconoscono più.