Il consigliere Ripepi: “Anche il lungomare di Gallico abbandonato. Pagheremo sempre noi cittadini”
"La bella marina di Gallico si è ormai trasformata in una discarica a cielo aperto. Falcomatà incapace"
20 Giugno 2021 - 14:52 | di Redazione
“Lo scenario di totale abbandono e deprimente incuria non cambia a Gallico. Tutto perfettamente uguale in ogni angolo della Città più bella e martoriata del mondo. Basta entrare nel lungomare di Gallico, dalla parte di Archi, per vedere la piazzetta inaugurata qualche anno fa da Falcomatà, pronta a crollare mentre bambini, giovani ed anziani gli gravitano intorno sperando che non succeda nulla”.
Attraverso un comunicato stampa, il consigliere comunale Massimo Ripepi evidenzia lo stato di degrado del lungomare di Gallico.
“Tutto perfettamente in linea con lo stile Falcomatà, che tutto annuncia e nulla porta a compimento ivi incluso il Lungomare di Gallico che giace nell’abbandono totale e nell’incuria. Non è storia delle ultime stagioni, bensì di sette anni lasciati trascorrere nell’indifferenza amministrativa, senza che questo sindaco faccia nulla al riguardo. La bella marina di Gallico si è ormai trasformata in una discarica a cielo aperto, ma neanche questo è una novità.
Aggiungiamo i lavori lasciati a metà, cantieri abbandonati alla mercé delle sterpaglie, scarichi fognari, che si immettono nel nostro meraviglioso mare allagando la spiaggia e generando un olezzo senza precedenti, acuito dal caldo torrido e dalla presenza dei ratti nonchè i vecchi progetti dell’ex amministrazione Scopelliti prima partiti e ora fermi.
Non c’è traccia di riqualificazione, ma l’unico segno è quello di una politica locale, incapace di portare a termine persino quanto cominciato dalle precedenti amministrazioni. Possiamo riconoscere una sola cosa al nostro primo cittadino: di saper creare degrado, deterioramento e imbarbarimento del territorio. In questo è ormai specialista, a parte gli annunci, i proclami e le cerimonie di inaugurazione, e sul tema non lo batte nessuno.
Effettivamente è una competenza la capacità di fare terra bruciata di tutto il bello possibile e immaginabile a suon di immondizia fetida lasciata nelle traverse, di manti stradali e aree pedonali divelti, di spazi pubblici pronti a crollare su passanti e residenti. Tutto questo riguarda il Lungomare di Gallico, ma le altre periferie di Reggio Calabria appaiono nella medesima veste, mentre la città è più che mai paralizzata come un paralitico che grida, ma non se ne sente la voce.
Bloccati i lavori, bloccata la crescita e lo sviluppo della città, bloccate le occasioni, bloccata la consultazione popolare, bloccata la democrazia. Questo è lo slancio di Falcomatà: non essere nemmeno in grado di far cambiare un depuratore facendo iniziare i lavori per tempo; l’ultimo a mettervi mano era stato il sindaco Arena.
La situazione del Lungomare di Gallico è perfettamente speculare alla situazione del Parco Lineare Sud; come dire, che da nord a sud del territorio reggino, il sindaco ed i suoi tecnici e progettisti del futuro reggino, non sbagliano un colpo. Eppure recentemente proprio Falcomatà, a margine di un incontro sulla progettazione del suddetto Lungomare, sentenziava come cosa fatta, “ridisegniamo uno dei borghi marinari più suggestivi”. In che modo vorremo capirlo, visto che tutto tace e tutto giace trascurato.
Il progetto è rimasto parola morta, fine a sé stessa, come la maggior parte delle sue azzardate dichiarazioni; un ormai non più giovane ragazzo, che gioca con il destino dei suoi concittadini e monta e smonta cantieri come se usasse i lego. Ribadiamo dunque, che questa è una giunta sciagurata, che appare come un maleficio e presta attenzione al suo tornaconto politico, mandando in malora anni di pianificazione e di denaro pubblico.
Che cos’altro ci serve per provare l’incapacità di Falcomatà a guidare un territorio come il nostro? È sotto i nostri occhi l’abbrutimento di una Reggio, che ormai solo nella memoria ritorna bella e gentile. Infine, chi pagherà il conto? Ovviamente sempre noi cittadini!”, conclude il consigliere comunale.