G.Nucera: “Recovery Fund scippo al Sud. 2 giugno sia festa della nuova unità d’Italia”

"Bisogna pretendere con forza dal Governo gli investimenti che l’Unione Europea ha destinato al Sud", sottolinea Nucera

giuseppe nucera

Il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ prosegue la battaglia sul Recovery Fund e le risorse (inferiori rispetto a quanto stabilito dall’Unione Europea) destinate al Sud. Giuseppe Nucera, presidente del movimento, promette battaglia e critica fortemente il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, così com’è stato impostato dal Governo.

“Le linee guida stabilite dall’Unione Europea per la ripartizione delle risorse sono stabilite in modo chiaro e perentorio. La spesa pro capite e il tasso di disoccupazione sono gli elementi fondamentali da tenere in considerazione, con una buona parte degli investimenti che deve essere destinato alle regioni più arretrate da un punto di vista socio-economico d’Europa.

Per queste ragioni l’Europa ha assegnato all’Italia 209 miliardi del Recovery Fund, di questi il 70% deve essere destinato al Mezzogiorno per il riequilibrio con il nord. Significa che sul piano occupazionale questi fondi devono creare circa 3 milioni di nuovi occupati.

Il piano inviato a Bruxelles da ‘Super Mario’ Draghi è assolutamente fuori dagli obiettivi. Adesso bisogna sensibilizzare la Commissione Europea perche’ rimandi indietro il piano, con buona pace dei parlamentari “ascari”, eletti al Sud.

I parlamentari calabresi cantano vittoria senza sapere che non c’è motivo alcuno di esultare. Come già sostenuto in diverse occasioni -sottolinea Nucera- il Recovery Fund rappresenta per il Sud e la Calabria in particolare un’opportunità di rilancio e sviluppo irripetibile. E’ inaccettabile che vengano perpetrati questi veri e propri scippi a danno del Mezzogiorno.

Il Pnrr attuale è irricevibile e deve essere rispedito al mittente. Bisogna condurre una vera e propria battaglia in favore dei nostri diritti, nel rivendicare risorse fondamentali per il presente e il futuro del Mezzogiorno. Adesso o mai più, bisogna pretendere con forza dal Governo gli investimenti che l’Unione Europea ha destinato al Sud.

Chiederemo presto una mobilitazione a tutti i sindaci del meridione -conclude l’ex Presidente di Confindustria Rc- nel frattempo li invitiamo ad organizzare nelle aule consiliari dibattiti e focus tematici sul tema del Recovery Fund, le sue enormi potenzialità e le ingenti risorse sottratte. Il 2 giugno 2021, Festa della Repubblica, diventi in tutto il Mezzogiorno il giorno della ‘nuova unità d’Italia’, all’insegna del riequilibrio socio-economico tra nord e sud”.