Museo del Mare, Falcomatà in Consiglio: ‘Mai detto che quel progetto andava del tutto eliminato’
Il primo cittadino replica così a Ripepi che chiedeva ‘rispetto per la verità’ dopo l’intervento trionfalistico di Neri
29 Aprile 2021 - 23:14 | di Claudio Labate
Waterfront fa rima con dietrofront? Per alcuni si, per altri no. Un po’ come nella vicenda del Museo del mare che ha impegnato negli ultimi giorni il dibattito cittadino dividendo, come spesso accade in questa città, le diverse fazioni politiche. Certo, quello che ha fatto discutere sono state le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha parlato di un sogno che si avvera, ponendosi in contrasto con la bocciatura che la sua amministrazione aveva dato al progetto di Zaha Hadid. Proprio su questo atteggiamento, per i più equivoco, si è incentrata una parte dei preliminari del Consiglio comunale, che ha registrato anche la risposta a tante domande da parte del primo cittadino.
Impegno straordinario
A dare l’assist al sindaco Giuseppe Falcomatà ci ha pensato Armando Neri che nel suo intervento nel corso dei preliminari ha affrontato il tema dell’impegno dell’amministrazione in un momento tragico come quello che stiamo vivendo. E quindi, il contributo che Palazzo San Giorgio sta continuando ad offrire anche attraverso il sostegno alla comunità. Neri rivolge un plauso al lavoro della Giunta per il Piano di sostegno alle imprese che, per lui testimonia la forte necessità in cui si trovano le imprese reggine e la straordinarietà di un intervento quello della giunta che lavora anche alla programmazione e allo sviluppo della città.
Infine, il vice sindaco metropolitano definisce “straordinaria” l’azione politica del sindaco per essere riuscito ad ottenere il finanziamento di 53 milioni di euro per il Museo del Mare.
Neri esalta quindi l’intenzione dell’amministrazione di recuperare il rapporto della città col suo mare, enfatizzando la “forza politica” del sindaco dimostrata sui tavoli romani: “non è stato facile trovare questi fondi”.
Rispetto per la verità
Ad opporsi alla visione offerta all’aula da Neri è stato Massimo Ripepi che dopo aver chiesto “la verità” all’assessore Rosanna Scopelliti sulla vicenda murales, non si è fatto sfuggire l’occasione di replicare al collega della maggioranza – “Ci vuole rispetto per la verità” ha tuonato l’ex FdI – bocciando l’approccio alla questione e il trionfalismo di Neri.
“L’opera l’ha definanziata la vostra amministrazione perché non era strategica per la città, e per finanziare la sistemazione delle strade, 400 chilometri di strade che non sono state asfaltate. Lei ha fatto una scelta precisa che noi abbiamo contestato. Oggi abbiamo raccolto questa opportunità e lei deve fare un ravvedimento operoso, perché qualcun altro ha detto che quell’opera è strategica per il paese”.
Dovremmo essere tutti contenti
Su quanto detto rispetto al Museo del Mare per Falcomatà vanno fatte delle correzioni. Così nelo corso del suo intervento respinge al mittente quelle che chiama “strumentalizzazioni” che si sono fatte anche rispetto alla ripresa di questo progetto.
“Noi non abbiamo mai detto che quel progetto andava del tutto eliminato. Quel progetto però nel 2015 comunque avrebbe visto molto difficilmente la sua realizzazione. Perché quel progetto era sì finanziato sul Decreto Reggio, ma su 4 diverse leggi del decreto Reggio. Quindi noi non avevamo un blocco unico per fare partire quell’opera. Tra l’altro quelle quattro leggi che finanziavano l’opera all’epoca erano tutte ferme. Ricordate le rimodulazioni che abbiamo fatto in Consiglio, ricordate le battaglie a proposito di credibilità che abbiamo fatto a Roma. Peraltro neanche ora tutto il Decreto Reggio è finanziato, ma soltanto due linee su quattro”.
Falcomatà sottolinea che è vero che c’era un’altra priorità in quel momento e che non si disponeva di altre risorse, ad esempio, per fare le strade.
“Diverse strade che sono state fatte, sono state realizzate anche attraverso quelle risorse, ma soprattutto la progettazione delle strade e della rete dei sottoservizi, quindi rete idrica e fognaria, è stata mandata a gara grazie alla rimodulazione di quelle risorse. Quindi guai a dire che per noi quel progetto sia stato mai sottovalutato, è vero che per noi in quella fase non rappresentava una priorità, ma è stato ripreso subito dopo, nel momento in cui, grazie alla possibilità di utilizzare altre risorse, c’era la possibilità di guardare anche con la pianificazione e la programmazione della manutenzione ordinaria ad opere importanti per la nostra città che, grazie al lavoro fatto, oggi vengono conosciute e ritenute strategiche anche a livello nazionale”.
“Ma – ha concluso il primo cittadino – non abbiamo mai detto che quell’opera doveva essere messa da parte perché programmata da una amministrazione precedente, diversa e di diverso colore politico rispetto alla nostra. Significa invece che ogni cosa ha bisogno di tempo per maturare e che le opere pubbliche non sono di destra o di sinistra, sono belle o brutte, inutili o utili. Noi abbiamo ripreso una programmazione che era stata avviata negli anni precedenti e abbiamo utilizzato un unico blocco di finanziamenti, e attenzione io ringrazio il ministro Franceschini e il presidente De Caro per l’interlocuzione – oggi la città è inserita all’interno di quei progetti bandiera per lo sviluppo culturale e turistico dell’intero paese. E di questo da cittadini prima che da istituzioni dovremmo essere tutti contenti”.