Ponte sullo Stretto, Siclari (FI): ‘Tavolo al Ministero da considerarsi nullo. Si coinvolgano i parlamentari’

La grande opera che si attende da secoli e che coinvolge il Parlamento deve coinvolgere i suoi rappresentanti territoriali

Ponte sullo Stretto

Il parlamentare ed esponente reggino di Forza Italia Marco Siclari rivolge un appello al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, On. De Micheli, perché “valuti che il tavolo di lavoro, tenutosi finora presso il suo dicastero con le città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, sia da considerarsi assolutamente nullo, e che, tra l’altro, non ha portato alcun risultato a favore dei territori interessati, così come accaduto negli anni precedenti”.

Sono le parole di Siclari in merito al tanto discusso Ponte sullo Stretto.

PONTE SULLO STRETTO, SICLARI: ‘CALABRIA E SICILIA SIANO COINVOLTE’

“L’ultimo intervento a favore delle infrastrutture in Calabria risale alla Legge Obiettivo 2001 del Governo Berlusconi che ha finanziato la SA/RC, oggi completata, ed ha dato il via alla realizzazione del Ponte sullo Stretto poi bloccato dalla sinistra che oggi sembra ricredersi.

Per discutere seriamente dell’unione tra la penisola e l’isola, problematica risalente a più di un secolo fa, al tavolo ministeriale devono essere coinvolti tutti gli attori istituzionali e tutte le istituzioni competenti per affrontare tecnicamente il problema del se e del come realizzarlo.

PONTE, I RAPPRESENTANTI DEL TERRITORIO CHIEDONO MAGGIORE COINVOLGIMENTO

Al tavolo Ministeriale è necessario che vengano coinvolte le due regioni, Calabria e Sicilia, nonché tutti i parlamentari rappresentativi del territorio. Ho appena sentito Maria Grazia Grazia Richichi, Sindaco f.f. della Città di Villa San Giovanni, la quale mi ha espressa tutta la sua amarezza per la non inclusione nel tavolo e con la quale abbiamo convenuto che ovviamente è fondamentale anche il coinvolgimento della Città di Villa San Giovanni che, assieme alla Città di Messina (presente vista la coincidenza fra rappresentante del Comune e dell’ente metropolitano), subirà l’impatto derivante dalla realizzazione dell’opera e dai tempi necessari per edificarla. Qualunque altra scelta o opzione è e sarebbe assurda, giuridicamente inutile e politicamente debole ed inefficace anche perché non dimentichiamo che Villa in passato, fece ricorso alla giustizia amministrativa per non “subire” la scelta della grande opera, ritardando gli effetti della Legge Obiettivo 2001.

Si tratta di una grande opera che si attende da secoli e che coinvolge il Parlamento e quindi deve coinvolgere necessariamente i suoi rappresentanti territoriali parlamentari e non può essere decisa soltanto da tre persone con il massimo rispetto per i loro ruoli. Si rischia di perdere altro tempo utile al Sud, così come già accaduto dopo il blocco della grande opera ed il “tavolo ministeriale con i sindaci coinvolti” non ha potuto finora fatto registrare alcun passo avanti negli ultimi 18 anni a Villa, Reggio e Messina e alla grande opera. Ha così concluso il senatore azzurro.

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