Omofobia, Zan contro Spirlì: ‘I gay che insultano altri gay sono intrisi di cultura patriarcale’
Klaus Davi ha raccolto le impressioni dell'onorevole Zan, relatore della legge sull'omotransfobia, rispetto alle parole di Spirlì contro i gay
15 Novembre 2020 - 15:34 | di Eva Curatola
Klaus Davi ha fatto centro, ancora una volta. Come? Intervistando il relatore della legge sull’omotransfobia e chiedendogli cosa ne pensa delle dichiarazioni, quasi sepolte, del presidente facente funzioni della Regione Calabria.
Alessandro Zan e Nino Spirlì sono due personaggi opposti nelle più disparate sfaccettature, non solo perché uno è un deputato in carica Partito Democratico, mentre l’altro si definisce un “non politico simpatizzante della Lega“.
Legge Zan contro l’omotransfobia
Il mese scorso, Spirlì era finito nell’occhio del ciclone a causa di un discorso, tenuto a Catania, in cui non si era risparmiato nel dire la propria rispetto all’utilizzo di alcun parole, discriminanti nei confronti di alcune categorie. Il caso era stato ripreso anche dalla stampa nazionale che lo aveva fermamente condannato.
Al suo fianco, però, era rimasta la Presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
Klaus Davi è a distanza di più di un mese è voluto tornare sulla vicenda, parlandone con l’onorevole Zan, che ha fatto della legge contro l’omotransofobia una missione, una battaglia da vincere per tutte quelle persone che, ancora nel 2020, vengono discriminate a causa del loro orientamento sessuale o per come hanno scelto di vivere la propria vita.
Dopo lunghe ed estenuanti lotte, lo scorso 4 novembre, Zan ha annunciato:
“Con 265 voti favorevoli abbiamo approvato alla Camera la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Quello che esce dalla Camera per approdare al Senato è un testo ampio, avanzato ed efficace contro le discriminazioni e le violenze, di cui siamo davvero orgogliosi. Questo risultato è frutto di un lungo lavoro di confronto con le associazioni lgbt+ e femministe, che voglio ringraziare per i preziosi input che hanno saputo dare dal loro ruolo di terzietà rispetto alla politica.
Inoltre sono stati davvero preziosi i contributi arrivati dalle colleghe e dai colleghi – non solo di maggioranza – che hanno arricchito il testo di legge. Il nostro obiettivo è combattere fenomeni violenti e discriminatori, colmando un ritardo che si protrae da decenni: questa legge lo centra. Ora inizieremo l’iter al Senato, dove continueremo questa battaglia di civiltà fino all’approvazione finale in tempi rapidi. Dedico questa prima vittoria a tutte quelle persone che quotidianamente subiscono violenze e discriminazioni per chi sono e per chi amano”.
Zan contro Spirlì, con lo zampino di Klaus Davi
Qualche giorno fa, il massmediologo amante della Calabria che alle scorse amministrative ha corso per la carica di sindaco di Reggio Calabria, sfiorando una poltrona in consiglio comunale, ha intervistato il firmatario da cui la legge sull’omotransfobia prende il nome.
“Quel tipo di gay che insultano gli altri gay sono intrisi di cultura patriarcale che è strettamente legata al sessismo e alla subalternità della donna. Non è che un omosessuale, perché è omosessuale, sia una brava persona, dipende, come per tutti, da come si comporta e da come agisce.
Le parole di Nino Spirlì sono parole che potevano venire da un esponente ultranazionalista, populista. L’orientamento sessuale, l’essere gay è un’opportunità in più, ma non è una condizione per cui si diventa automaticamente brave persone, questo è ovvio. Ci sono anche dei neri che discriminano altri neri, lo vediamo negli Stati Uniti. Nei campi di concentramento c’erano i Kapò”. Lo ha dichiarato Alessandro Zan intervistato da Klaus Davi per il web talk ‘KlausCondicio’.
Con la nuova legge sarà reato apostrofare una persona LGBT con il termine ‘frocio’ o ‘ricchione’? Alla domanda il deputato democrat ha spiegato:
“L’insulto come noto è stato depenalizzato e può essere risarcito in sede civile, se vi è un bullismo che determina una situazione di pericolo e di discriminazione nei confronti della persona oggetto degli insulti , allora si. Ovviamente se coloro che agiscono questo bullismo sono minorenni allora il discorso cambia. Se invece sono maggiorenni allora possono incorrere nelle sanzioni previste dalla nuova legge sulla omofobia”.