Reggio imbrattata, Falcomatá: ‘Ho deciso di non stampare manifesti. È inutile’

"Non abbiamo bisogno di farci conoscere perché noi ci riconosciamo guardandoci negli occhi"


“Non solo per rispettare l’ambiente e i luoghi della nostra città. Ho deciso di non stampare manifesti perché in fondo è inutile. È inutile perché noi ci conosciamo da sempre, la nostra è una storia comune.” Così il Primo Cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, sulla propria pagina Facebook ufficiale. Per alcuni candidati del suo partito, però, grazie anche alla rubrica di CityNow “Reggio imbrattata” abbiamo visto che non vale lo stesso principio.

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È la storia di chi è nato è cresciuto in questa città, di chi ha deciso di restarci e farci crescere i propri figli.

Ma è anche la storia di chi è stato costretto ad andare via per affermarsi, di chi ogni giorno alza una saracinesca, di chi investe, di chi resiste nella nostra città.

Siamo noi, noi non abbiamo bisogno di farci conoscere perché noi ci riconosciamo guardandoci negli occhi compagni di strada. Noi ci riconosciamo perché conosciamo le pieghe di questa città, le sue sofferenze, i suoi angoli più nascosti.

Noi siamo quelli che sono caduti tante volte e tante di più si sono rialzati. Noi siamo Reggio Calabria e questa è la nostra storia in comune, questo è il nostro futuro insieme!

C’è anche Pasquale Imbalzano tra i pentiti del manifesto selvaggio. Il consigliere comunale uscente di Forza Italia, ha fatto sapere di stare vivendo con imbarazzo questa vicenda che al pari di altri lo ha visto immortalato in spazi “non elettorali”. Lo stesso esponente di Forza Italia, ha sottolineato di aver dato precise indicazioni a chi cura l’affissione dei manifesti, evidentemente con scarsi risultati. Da qui le scuse alla città e agli elettori con la promessa di non ripetere l’errore.

Tra i candidati segnalati nella nostra rubrica, e che hanno rimediato scusandosi, ci sono anche Federico Milia e Marika Federico.