I fondali di Melito ed il piroscafo Torino risalente all’Unità d’Italia

La storica traversata di Garibaldi e Bixio dello Stretto di Messina con 3500 Camicie Rosse, notte del 18 agosto 1860


La notte tra il 18 e il 19 agosto 1860, Giuseppe Garibaldi con un contingente di circa 3200/3500 Camicie Rosse, a bordo dei due piroscafi Torino e Franklin, partì dalla Sicilia con l’obiettivo di attraversare lo Stretto di Messina e sbarcare in Calabria. Garibaldi e i suoi uomini seguirono una rotta lunga e indiretta, studiata appositamente per eludere il pattugliamento della flotta borbonica che controllava le acque.

La Strategia di Elusione della Flotta Borbonica

Per evitare di essere intercettati, Garibaldi decise di adottare una strategia di navigazione più complessa, optando per una rotta meno diretta. La tattica di Garibaldi era chiara: evitare le navi borboniche per portare i suoi uomini al sicuro sulle coste calabresi. Questo audace piano di attraversamento rappresentava un passaggio fondamentale nella campagna dell’eroe dei due mondi per l’unificazione dell’Italia.

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Garibaldi era imbarcato sul Franklin, mentre il suo fedele alleato Nino Bixio si trovava a bordo del piroscafo Torino. I due leader, coordinati e determinati, guidavano le Camicie Rosse in uno degli episodi più noti della spedizione, dimostrando audacia e strategia nell’operazione. Grazie a questa mossa, Garibaldi e i suoi uomini riuscirono a eludere le pattuglie nemiche, sbarcando infine sulle coste calabresi, dove proseguirono la loro marcia verso il cuore dell’Italia.

Questa leggendaria traversata dello Stretto di Messina rappresenta una delle tappe più emblematiche della spedizione garibaldina, simboleggiando il coraggio e la determinazione che caratterizzarono la campagna di unificazione italiana.

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