Il Comitato per il bergamotto di Reggio Calabria contro Muccino e Santelli

"Invitiamo Santelli e Muccino a rettificare la denominazione dell'agrume di Reggio Calabria". Il Comitato del bergamotto


Invitiamo la Presidente della Regione Jole Santelli e il regista Gabriele Muccino a rettificare la denominazione dell’agrume più prezioso e unico nel mondo, un brand che la  Calabria dovrebbe esaltare nell’interesse di tutti i calabresi e non annacquare o ridimensionare: il “Bergamotto di Reggio Calabria“.

Il nostro Comitato è sorto con lo specifico obiettivo di difendere e promuovere ovunque la denominazione corretta del “Bergamotto di Reggio Calabria”. Senza se, senza ma, senza alibi, omissioni o trucchi.  Il Bergamotto di Reggio Calabria è il Principe Mondiale degli Agrumi. Ha il suo habitat migliore e unico al mondo nel territorio della città capoluogo (​prima polis fondata dai greci in Calabria nel 730 aC e località ​dove nel 1750 nacque il primo Bergamotteto nella Rada Giunchi, poi destinata al Lido Comunale Genoese Zerbi) e in altri 44 Comuni della fascia costiera da Scilla a Monasterace.

La mappa ufficiale e l’elenco dei 45 Comuni della Città Metropolitana di Reggio (una delle 14 dell’intera Italia e una delle tre del Sud continentale assieme a Napoli e Bari, anche questo, per inciso, sarebbe un elemento da esaltare e non da nascondere in una promozione mondiale della Regione) sono allegati al Disciplinare dell’Unione Europea del 2001 che ha riconosciuto la “DOP (Denominazione di Origine Protetta) Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale”.

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Con le sue 350 componenti chimiche è un bene prezioso per l’intera umanità. È indispensabile per l’arte dei profumi e la cosmetica. E’ prodigioso nella farmaceutica. E’ in grado di dare un gusto inimitabile a dolci, gelati, bevande, liquori e pietanze gastronomiche. E ciò che lo rende ancora più straordinario  è che tutti i tentativi di impiantarlo in altre parti del mondo dove hanno trovato fortuna e si sono diffusi gli altri agrumi sono miseramente falliti. Evidenziando che le condizioni climatiche e geomorfologiche ottimali sono quelle del territorio riconosciuto dall’Unione Europea.

Definirlo in altri modi rispetto al brand unico ufficiale sarebbe fare un danno all’intera Calabria. Sarebbe come definire la DOP “Prosciutto di Parma” (denominazione che caratterizza l’area di produzione in diversi Comuni ​di quella Provincia) “Prosciutto dell’Emilia Romagna” o “Prosciutto del Comune X o Y”​ o della zona ecc. Nessuno si è mai sognato di farlo.

Sarebbe quindi un comportamento controproducente, riduttivo, disastroso dal punto di vista di un’efficace comunicazione, definire l’agrume reggino in altri modi come ​per esempio ​l’oro verde, termine altresì già utilizzato per l’Olio d’Oliva e spesso anche per il Pistacchio di Bronte. Se si vuole fare una promozione incisiva delle nostre tante identità, c’è n’è una che emerge su tutte proprio per la sua unicità mondiale: il Bergamotto di Reggio Calabria. Senza se, varianti e giri di parole. Spero che l’argomentazione sia stata chiara. E che non dovremo essere costretti ad adire anche a vie legali internazionali per impedire che Reggio venga ancora una volta cancellata dalla denominazione ufficiale del suo tesoro unico al mondo”.

PS: Siamo pronti ad incontrare Muccino quando verrà per le riprese a Reggio e a fargli assaggiare prodotti di alta qualità di Maestri Artigiani che hanno l’orgoglio di scrivere “Bergamotto di Reggio Calabria” nelle loro etichette.

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