Riaperture anticipate nelle Regioni, Conte: ‘Si, se i dati lo permettono’
"Siamo in condizione di studiare un'eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche". Le parole del Premier Conte
06 Maggio 2020 - 12:41 | Redazione
“Riaperture anticipate nelle Regioni? Siccome ora ci sono soglie definite di allarme, siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche. In presenza di un protocollo di sicurezza per spazi, ambienti e attività, si potrà decidere di anticipare le aperture di centri estetici, parrucchieri, ma anche teatri”.
Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista in apertura di prima pagina del Fatto Quotidiano in cui si dice sicuro che il governo arriverà a fine legislatura e apre alle elezioni regionali a luglio-agosto – “se il Parlamento dovesse valutare la possibilità, io non mi opporrei” – mentre per il referendum “la finestra elettorale più adatta rimane quella autunnale”.
Sulla sentenza della Consulta tedesca, Conte osserva che il programma di acquisti di titoli di Stato da parte della Bce “era già stato approvato e ritenuto legittimo dalla Corte di Giustizia Europea. Non spetta a nessuna Corte costituzionale decidere cosa può fare o no la Bce. La cui indipendenza è il fulcro dei trattati europei”, rileva. In merito agli strumenti Ue, sul recovery fund: “entriamo nel vivo ora. C’è un’istanza più ambiziosa di Italia, Spagna, Francia, continueremo a batterci perché prevalga”, dichiara Conte, che ribadisce: “Resto convinto che il Mes non ci serva”. Sul caso Di Matteo-Bonafede, “due anni fa Bonafede mi informò entusiasta della sua intenzione di coinvolgere Di Matteo, lo immaginava accanto a sé come il ‘nuovo Falcone’. Non ho assistito ai colloqui, ma l’idea di Bonafede condizionato o succube di pressioni mafiose è assolutamente irrealistica”, commenta Conte. Sull’economia, “con una tale caduta del Pil, gli effetti economici saranno molto dolorosi”, ammette. Tra le misure del decreto Maggio, per cui si sta aspettando l’aggiornamento del Temporary Framework dell’Ue, Conte evidenzia le ristrutturazioni di immobili “a costo zero” attraverso il credito di imposta, e la norma che “distribuirà 3 miliardi ai Comuni per sbloccare lavori di manutenzione e opere pubbliche”.
Inoltre si sta lavorando al “piano straordinario per l’edilizia scolastica” e a un “piano estivo” per i bambini. In merito alle critiche del presidente designato di Confindustria Bonomi, “può inviarci proposte, purché siano specifiche e concrete”. Quanto ai prestiti alle aziende, “le banche temono di essere coinvolte un domani nel concorso in reati collegati alla bancarotta. In pratica di aver contribuito a tenere artificiosamente in vita aziende già decotte. Il governo lavorerà per trovare una soluzione equa”. Per le imprese il presidente del Consiglio non pensa “a un piano di nazionalizzazioni che richiama epoche passate, ma possiamo arricchire – spiega – il ventaglio dei sostegni alle imprese, in alcuni casi anche attraverso capitale, finanziando direttamente l’impresa per facilitare investimenti produttivi e consentire il consolidamento dell’organismo societario”.
Si deve avere un quadro condiviso della ripresa delle attività sportive. E per questo motivo, spiega il premier saranno convocati dal governo anche il mondo dello sport e del calcio: “Per fare il punto, raccoglieremo le istanze della Federcalcio e delle altre federazioni”. Il premier spiega di non aver ancora messo mano al dossier, “ma sentiremo e concorderemo”. “C’è il ministro Spadafora, che ha fatto un ottimo lavoro, – aggiunge – ma è giusto che tutti gli ‘stakeholders’ del calcio e dello sport abbiano un confronto col governo ai massimi livelli. Ovviamente – precisa Conte – tenendo presenti le raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico”.
“L’Italia deve ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale – ha detto il sottosegretario Riccardo Fraccaro -. Nel decreto maggio ho proposto di inserire un Superbonus pari al 110%, sia per gli interventi di efficienza energetica che di adeguamento sismico. Rappresenta una svolta storica”. “L’ecobonus passa dal 65 al 110%”, con “una detrazione superiore all’importo speso”. Sarà possibile ottenere “lo sconto in fattura e cedere la detrazione fiscale all’impresa”. Varrà per installare pannelli fotovoltaici.
Fonte: Ansa