Recovery fund, Conte: ‘Reazione ad emergenza sia comune, rapida e coraggiosa’

Il presidente del Consiglio: "Dobbiamo essere orgogliosi. Se l’Italia non avesse posto queste condizioni sin dall’inizio, non avremmo mai ottenuto questo risultato"


“In Europa è stato affermato un principio importante: la reazione a questa emergenza deve essere comune, rapida e coraggiosa“.

Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha deciso di introdurre il discorso relativo al “Recovery fund” che si aggiunge al ventaglio delle varie iniziative che le varie istituzioni europee hanno già assunto nelle settimane scorse. Conte ha parlato di un “passo avanti importante“, che appariva impensabile fino a qualche settimana fa. Poi ha spiegato che il Recovery fund è uno strumento innovativo che offrirà ai paesi più colpiti, e tra questi purtroppo c’è l’Italia, di percorrere una strada più rapida per la ripresa nel segno della solidarietà.

“Questo è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra che abbiamo fatto con vari paesi europei e alla convergenza che si è creata in seno all’ultimo Consiglio europeo. È innegabile che se l’Italia non avesse posto queste condizioni sin dall’inizio, con forza, già dallo scorso Consiglio europeo di marzo, non avremmo mai ottenuto questo risultato. Un risultato storico fondamentale, un punto a nostro favore. E dobbiamo essere tutti orgogliosi, perché i risultati quando si conseguono, e sono anche importanti, è un lavoro di squadra. È il sistema Italia che ha sollecitato questa risposta, il sistema Italia che ha ottenuto questa risposta. Io sono la punta di questo sistema, ma vi assicuro che se non avessimo dato non soltanto a livello europeo, ma internazionale, questa prova di orgoglio, di dignità, di forza, di carattere, questo risultato non credo l’avrei mai conseguito”.

“Ora sia chiaro, abbiamo conseguito un importante passo avanti adesso dobbiamo andare a traguardo. Il traguardo finale significa tradurre, poi, questo principio politico che è stato affermato, tradurre la volontà chiara, politica di introdurre questo nuovo strumento, confermarlo in termini di lavoro tecnico, riempire di consistenza economica questo strumento, bilanciarlo bene, evitare che attraverso questo strumento si crei più debito per i paesi già indebitati come l’Italia, e soprattutto offrirlo subito nella disponibilità dei paesi colpiti“.