Reggio, elezioni comunali rinviate? Ancora nulla di ufficiale ma…

Tutti aspettano buone nuove, mentre i giorni passano e la questione diventa un rebus

foto LaPresse -Elisa Contini- 25/06/2017 Parma (PR) cronaca . Elezioni a Parma. Al Ballottaggio il candidato Paolo Scarpa e Federico Pizzarotti si contendono la carica di Sindaco della cittò. Queste elezioni sono caratterizzate dalla bassa affluenza ai seggi nella foto immagini generiche di seggi deserti Photo LaPresse -Elisa Contini- 25/06/2017 news election day in Parma. in the picture generical image


“Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, il rinvio delle elezioni regionali e comunali e di quelle suppletive per il Senato, previste per questa primavera, non rientra tra le norme approvate dal Consiglio dei ministri”.

Lo hanno affermato fonti di Palazzo Chigi all’Ansa, dopo che alcuni siti di testate giornalistiche nazionali, a loro volta riprese da alcune di quelle locali, avevano dato per acquisito il dato del rinvio delle elezioni di primavera. Dunque, al netto della dichiarazione di Palazzo Chigi, ad oggi, possiamo ritenere, ma solo per pura provocazione, che le elezioni previste per fine maggio si debbano tenere. Ma dobbiamo essere pronti a tutto (?), perché, in fondo, le soluzioni all’italiana a noi piacciano, eccome.

Sono sette le Regioni in attesa di capire quando il governo deciderà il da farsi: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D’Aosta. E oltre un migliaio i Comuni, tra cui Reggio Calabria, in cui si dovranno rinnovare i Consigli comunali e quindi eleggere i sindaci.

Tutti aspettano buone nuove, mentre i giorni passano e la questione diventa un rebus di difficile comprensione. Non foss’altra perché il Governo avrebbe potuto già decidere per il rinvio.

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Basti pensare al mistero dell’inserimento o meno del provvedimento nei diversi Dpcm che si sono succeduti da un mese a questa parte. Per ben due volte è circolata una bozza, puntualmente pubblicata dagli organi di stampa, che prevedeva il rinvio della tornata elettorale. Ma in entrambi i casi il provvedimento non è stato inserito nella versione ufficiale del Decreto.

Eppure non sembra ci siano molti dubbi sull’opportunità del rinvio, visto il perdurare del lockdown almeno fino a metà aprile. Il mistero si infittisce, se vogliamo, con l’annuncio della “fase 2” da parte del premier. Se facciamo due conti, dal 15 aprile alla fine di maggio, passerebbe un mese e mezzo.

Stando così le cose ci verrebbe da pensare che il Governo stia prendendo in considerazione il non rinvio. Una cosa a dir poco discutibile. Non ci sarebbe il tempo per rimettere ogni tassello al suo posto. La formazione delle liste, la presentazione, la campagna elettorale. No, è veramente troppo per un Paese che sta cercando di uscire da una emergenza sanitaria che lo ha indebolito con presagi economici complicati se non funesti.

Certo, in uno scenario da voto a tutti i costi, il sindaco Giuseppe Falcomatà sarebbe strafavorito. Gestire l’emergenza, seppur complicato e dispendioso, è servito per fare entrare nelle case chiuse dei reggini un’immagine diversa del primo cittadino che dalle continue emergenze cittadine è stato spesso travolto.

A pagare il prezzo più alto sarebbe invece il centrodestra che, rispetto agli sfidanti, è sembrato in ritardo impelagato com’è stato tra la formazione della giunta e la circolazione di una serie di nomi da far digerire ad una coalizione che non si è fatta mancare nulla: dalla vittoria alle regionali agli scandali giudiziari.

Certo, se si votasse oggi, sarebbe dura per tutti. Candidati e votanti.

Ma almeno, in questo primo scorcio di primavera, prendiamo per buono l’intervento dei consiglieri comunali e metropolitani dell’orbita di centrodestra, che hanno battuto un colpo, ricordandoci che una opposizione esiste ancora.

Ma, per dirla con loro, senza polemica