Coronavirus, ‘Spesa sospesa’ in favore di persone con difficoltà economiche
La proposta al Sindaco Falcomatà
29 Marzo 2020 - 11:04 | Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Sindaco Falcomatà,
facciamo una proposta che è già attiva in molte città d’Italia e che sta funzionando molto bene. Si chiama “Spesa sospesa” ed è uno strumento a cui stavamo lavorando da qualche giorno pensando di proporlo alla città. Crediamo che, però, la realizzazione di un’iniziativa del genere spetti ad un’Istituzione che può essere più capillarmente efficace su tutto il territorio, stante sempre la nostra disponibilità a collaborare, come già manifestato altre volte. Si tratta di un “patto di solidarietà” tra cittadini e istituzioni in favore di quelle persone che versano in gravi difficoltà economiche.
La spesa sospesa funziona solitamente così: chiunque si rechi a uno dei negozi alimentari aderenti a fare la spesa per sé può liberamente acquistare qualcosa in più (ad esempio un pacco di pasta) e lasciarlo lì per qualcuno che ne abbia bisogno. Settimanalmente la Protezione Civile o dei volontari autorizzati passano negozio per negozio a prelevare le donazioni per poi distribuirle a seconda delle necessità individuate. Questa è una modalità certamente significativa in termini di testimonianza, ma anche abbastanza lunga nei tempi operativi, complessa e farraginosa nell’organizzazione, tenuto conto dell’emergenza e della necessità di operare presto.
Proponiamo pertanto una variante alla procedura della “spesa sospesa”. Crediamo che la cabina di regia debba essere tenuta dal Centro Operativo Comunale che già opera come supporto ai singoli e ai gruppi familiari bisognosi. Il Fondo per l’emergenza che il Comune ha da poco istituito può essere un primo collettore di denaro per questa iniziativa, al quale tutte le cittadine e tutti i cittadini potrebbero fare riferimento, donando con la causale “ Iniziativa spesa sospesa”. Tante reggine e tanti reggini aspettano solo di poter essere utili e vicini agli ultimi. La trasparenza su entrate e uscite dal Fondo garantirà per ogni donazione, così che ciascuno possa verificare la forza solidale della città. Eventualmente si potrebbe decidere di integrare con la donazione di prodotti, ad esempio invenduti della giornata, direttamente dai negozi alimentari aperti.
Il Centro Operativo Comunale gestirà poi la destinazione dei viveri e dei beni di prima necessità acquistati e donati. Certamente è necessario il pieno coinvolgimento dell’Assessorato alle Politiche Sociali per l’individuazione e il sostegno delle realtà più fragili del territorio. La povertà aumenta vertiginosamente e non possiamo perdere un attimo. Il numero di telefono messo a disposizione del Comune per le esigenze e i bisogni è certamente una ottima idea, ma non può essere sufficiente. Molte persone, forse la maggior parte, si presentano direttamente alle parrocchie o alle mense disponibili senza ricorrere al telefono del Centro Operativo Comunale, per i motivi più diversi. Le parrocchie e i servizi della Diocesi sono dunque realtà indispensabili per acquisire le necessità vere e darvi risposta prontamente. Occorrerebbe pertanto, per un più efficace e veloce intervento, che l’iniziativa pubblica della “Spesa sospesa” andasse a sostenere anche le realtà della Diocesi che giornalmente sono impegnate nel sostegno alle povertà e ai poveri del territorio, fornendo i beni di cui necessitano.
Parallelamente a questo, in previsione dei fondi che il Governo destinerà per l’emergenza alimentare chiediamo che il Comune si attivi subito per deliberare dei “voucher alimentari” rivolti a quelle cittadine e a quei cittadini che versano in grave situazione economica.
Reggio dimostra sempre di più di sentirsi comunità, occorre che le Istituzioni rispondano prontamente a questo bisogno.
A tal proposito rileviamo un buon segno nel disporre delle docce per i senzatetto al Palloncino. Certamente questo primo passo non può essere però sufficiente. Occorre che venga disposto anche un ricovero, per la dignità della persona senza fissa dimora e a tutela della salute della città tutta. Potrebbe essere il Palloncino stesso lo spazio in cui accogliere?
Ufficio Stampa La Strada