Stipendi: le società chiedono aiuto all’AIC. Calcagno risponde

"Stiamo discutendo dei danni che ci saranno all'interno del nostro sistema"


Era prevedibile. I primi sistemi economici a crollare nel mondo calcio sono quelli della serie C. Catania e Casertana hanno dichiarato di non aver potuto pagare gli stipendi, non ci sorprenderebbe se arrivassero nuove notizie in questa direzione da altre società. Insieme al rinvio della parte contributiva, il calcio di Lega Pro chiede tutela anche per quello che riguarda i pagamenti degli stipendi ai calciatori.

A tale proposito tuttoC.com ha intervistato il vicepresidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno:

“È prematuro parlarne. Per ora con le varie componenti, dalla A alla Lega Pro, stiamo discutendo dei danni che ci saranno all’interno del nostro sistema. Solamente dopo averli quantificati si potranno prendere delle decisioni. Per questo il taglio agli stipendi non è un argomento all’ordine del giorno. Oggi al primo punto c’è l’emergenza Coronavirus. Si parla di allenamenti slittati, di quando riprendere e delle modalità da attuare.

Bisogna organizzarsi, proteggersi e cercare di ripartire nel più breve tempo possibile. È chiaro che tutti quanti dovremo renderci conto che i presidenti hanno le loro aziende e che in queste situazioni potrebbero presumibilmente avere dei problemi. E proprio per questo, ripeto, è prematuro parlare di stipendi. Prima bisogna conoscere i danni.

Sappiamo tutti, comunque, che il proprietario della Casertana è una persona seria che non ha mai dato nessun tipo di problema. Per questo credo che la situazione si risolverà. Catania, invece, stava già cercando di uscire da un periodo di crisi tra mille difficoltà.

In campo anche dopo il 30 giugno? Spero di poter presto ragionare di questa soluzione perché significherebbe aver risolto il problema dell’emergenza virale”.

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