Coronavirus, decreto cura Italia. Conte: ‘Un modello per l’Europa’

"Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde 'presente' e lo farà anche domani". Le parole del Premier al termine del CDM


“Non possiamo abbassare la guardia. Stiamo combattendo la sfida più importante degli ultimi decenni, la più grave dal dopoguerra e per vincerla serve il contributo responsabile di 60 milioni di italiani”.

Esordiva così sui social il Presidente del Consiglio dei Ministri, poche ore fa, prima della riunione che ha dato vita al decreto ‘Cura Italia‘. Il CDM ha infatti varato, oggi, alcune delle misure economiche necessarie per far fronte all’emergenza Coronavirus. Come anticipato, il Governo ha messo in campo aiuti per la sanità, per le famiglie e, soprattutto, per le imprese.

Ad illustrare questa iniezioni di liquidità all’economia è proprio il Premier Conte in una conferenza a palazzo Chigi insieme al ministro dell’economia Roberto Gualtieri e al ministro del lavoro Nunzia Catalfo.

“Il governo è vicino alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme e ai papà che stanno facendo un sacrificio per la salute di tutti – ha esordito il presidente del Consiglio. Possiamo parlare di modello italiano non solo per il contenimento del contagio sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda la politica economica per far fonte a questa grande emergenza.

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Si tratta di una manovra economica poderosa. Siamo consapevoli di non poter combattere un’alluvione con secchi e stracci. Per questo motivo, abbiamo costruito una vera e propria diga protettiva per famiglie, imprese e lavoratori. Saremo d’esempio per tutta l’Europa”.

A cuore aperto, Conte afferma inoltre:

“Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde ‘presente’ e lo farà anche domani. Dovremo ricostruire il tessuto economico e sociale che uscirà fortemente intaccato da questa emergenza e lo faremo con un piano di ingenti investimenti e con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto fino ad ora”.

Ormai abituati alle conclusioni patriottiche, Conte ribadisce il suo orgoglio italiano:

“Sono fiero di essere parte di questa comunità che ho l’onore di guidare in un periodo così complesso della nostra storia. Alcuni italiani sono in trincea negli ospedali, in fabbrica, nelle farmacie o dietro ai banconi di un supermercato. Tanti altri rimangono a casa è vero, ma non sono inerti, sostengono gli altri dal balcone, dalla finestra, cantando l’inno nazionale. Possiamo essere orgogliosi di essere italiani, insieme ce la faremo”.

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