Comunali Reggio, Falcomatà apre le danze: Con lui un esercito di candidati

Il primo cittadino ha aperto la sua campagna elettorale nella nuova sede del Comitato centrale. Presentati i simboli delle 5 liste civiche


Doveva essere l’inaugurazione del Comitato centrale a supporto della ricandidatura del sindaco Giuseppe Falcomatà, e come tutti gli avvii di una campagna elettorale, una sorta di grande festa politico elettorale, con tante presenze, strette di mano e baci di buon auspicio. Ma ai tempi del coronavirus, anche le campagne elettorali devono adeguarsi alle norme di prevenzione e così la grande festa si trasforma in una conferenza stampa per addetti ai lavori.

L’occasione è servita per inaugurare la sede del Comitato centrale #Falcomata2020, ubicato in via Arcovito, angolo via Crocefisso. Una sede operativa, un punto di riferimento (non sarà l’unico) per incontri e dibattiti, per entrare nel vivo della corsa a Palazzo San Giorgio. Uno spaccato del lavoro fatto, e in corso di realizzazione, è immortalato sui muri della nuova sede.

“Apriamo alla città questo spazio, ma la campagna elettorale – sottolinea Falcomatà – come sappiamo si sviluppa sul territorio, nei quartieri, e soprattutto nelle periferie discutendo dei problemi e ricercando soluzioni. Vogliamo raccontare ai nostri cittadini quello che si è fatto e quello che si vorrebbe continuare a fare per non lasciare le cose a metà. Vogliamo guardare negli occhi i nostri cittadini, per capire quali sono le priorità, i loro bisogni e anche i loro sogni”.

Giuseppe Falcomatà ha aperto così la sua campagna elettorale, tenendo ben presente i rischi derivanti dall’emergenza coronavirus. Il primo cittadino, naturalmente allontana lo spauracchio di un rinvio delle elezioni stesse, come avvenuto per il referendum sul taglio dei parlamentari:

“Un rinvio? Mi auguro di no – è la sua pronta risposta – anche perché ciò vorrebbe dire che la situazione è stata contenuta, ritornando ad un livello di guardia e quindi si ritornando alla normalità”.

L’appuntamento per i reggini, al netto dell’emergenza coronovirus, è fissato a fine maggio. Fino ad allora il sindaco intende spiegare “bene”, con i suoi alleati, cosa si è fatto fin qui,

“dove abbiamo portato la città e in quali condizioni l’abbiamo presa, e quindi cosa vogliamo fare ancora di più per la nostra città, anche attraverso le esperienze e le testimonianze di chi in questi cinque anni è stato protagonista del governo della città, è stato protagonista delle idee che hanno portato alla risoluzione dei problemi o alla realizzazione dei progetti, facendolo anche attraverso la viva voce di tutti coloro che in questi anni abbiamo incontrato, attraverso la costituzione spontanea dei comitati sul territorio che sono stati la voce di periferie magari meno rappresentate a livello politico ma che hanno trovato la giusta rappresentanza e il giusto dialogo con l’amministrazione comunale. Quindi non solo cosa si è fatto, ma anche quello che si vuole continuare a fare con l’umiltà di riconoscere quelli che sono stati gli errori o le cose che si potevano fare meglio o prima”.

L’imperativo è dunque dare continuità e fare vedere concretamente quello che si è programmato per il territorio. Dare insomma conto

“della pianificazione del territorio, della realizzazione delle opere pubbliche degli spazi per la socialità e soprattutto del miglioramento dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, attraverso un nuovo modo di intenderli, naturalmente appannaggio del pubblico con un maggiore controllo e con maggiore efficienza, efficacia ed economicità, nella piena consapevolezza che dal 2021 questa città si libererà da quelli che sono stati in questi ultimi dieci anni gli effetti del Piano di riequilibrio. Quindi con una maggiore capacità di incidere sulla tassazione locale, con la possibilità di abbassare i tributi, e senza i vincoli dell’incapacità di indebitamento o di assumere personale”.

Partiti e liste

“Reggio per noi  – ha detto il primo cittadino – non sarà mai una fetta di una torta più ampia da spartire, perché per noi Reggio è passione, una ragione di vita, un impegno continuo e costante”.

Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i simboli delle cinque liste civiche che lo affiancheranno in questa campagna elettorale per la riconferma. Si tratta di Reset, La Svolta, S’Intesi, Pride/Primavera democratica e Innamorarsi di Reggio. Un numero destinato a crescere, assicura Falcomatà, che non vuole parlare solo di simboli o di numeri.

“All’interno delle civiche ci sono le storie della città di Reggio. Ci sono storie personali, di impegno politico, civico, familiare. Ma soprattutto ci sono le storie di tutti coloro che sono testimonianza diretta di quanto fatto in questi 5 anni e che probabilmente meglio di chiunque altro possono dire quanto è importante continuare e non lasciare le cose a metà”.

Falcomatà poi ribadisce:

“Non ci siamo chiusi in una torre d’avorio. Abbiamo condiviso con la città i problemi e le prospettive”. Per questo ci tiene ad evidenziare che in quelle civiche convivono esperienze che vengono dal mondo delle società partecipate, professionisti, avvocati, ingegneri, architetti, agronomi, geometri che “ci hanno aiutato con le loro proposte e i loro progetti a disegnare il volto nuovo della città”.

E poi, ci sono le associazioni culturali, rappresentanti delle associazioni di categoria, dei club service, e i partiti. Quelli in corsa con il sindaco uscente sono: Partito democratico, Italia viva, Partito socialista, Verdi, A testa alta, Oltre, Articolo 1, Campo progressista, Democratici e progressisti.

A questi si uniranno anche altri movimenti come Reggio civica o Patto per il cambiamento, che lo hanno accompagnato in questi ultimi cinque anni.

“Tutta questa energia positiva – ha concluso Falcomatà – si trasforma in valore aggiunto nella piena consapevolezza che nessuno è autosufficiente, nella piena consapevolezza di dover salvaguardare l’unità di una coalizione e di un mondo. Occorre avere la consapevolezza di ragionare sulle cose che ci uniscono e non sulle poche che ci dividono. Chi ha la stessa idea di come bisogna fare politica in questa città ha il dovere di unirsi, di dialogare e noi lo stiamo facendo”.