Paris (UDC): ‘Unendo il diritto al lavoro al diritto alla salute la Calabria potrà uscire dal pantano sanitario’
Da anni, nella Regione Calabria regna un modus operandi che l’ha resa tra le ultime in Italia per l’assistenza sanitaria. Le parole di Nicola Paris
07 Marzo 2020 - 09:31 | Comunicato
Il Governo ha messo a punto un decreto per assumere 5 mila medici, 10 mila infermieri, 5 mila operatori sanitari e aumentare del 50% il numero di posti in terapia intensiva che passeranno da 5 mila a 7.500. Numeri importanti per affrontare l’emergenza sanitaria e garantire alla popolazione servizi essenziali su tutto il territorio messo in ginocchio dalla carenza di personale medico ed infermieristico.
Il personale è indispensabile non solo per affrontare l’attuale emergenza da Coronavirus che, in queste settimane, ha messo a dura prova gli ospedali ma anche, per rafforzare la sanità italiana che, quotidianamente, fa i conti con pesanti carenze e continui tagli.
Per riportare la Regione Calabria nella condizione di garantire ai propri cittadini i livelli essenziali di assistenza, il Presidente Jole Santelli ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza l’assunzione di dirigenti medici specializzati in pneumologia, rianimazione, infettivologia, cardiologia, medicina interna, pronto soccorso oltre al personale paramedico, infermieristico e Oss.
Investire sulla sanità vuol dire bloccare l’emigrazione sanitaria consentendo ai cittadini calabresi di non fare più viaggi della speranza in altre città italiane e, soprattutto, consentire ai tanti medici di questa terra, privati spesso della possibilità di mettere in atto le loro conoscenze e le loro capacità professionali, di operare in sicurezza e nelle nostre strutture sanitarie. Da anni, nella Regione Calabria regna un modus operandi che l’ha resa tra le ultime in Italia per l’assistenza sanitaria, nonostante la capacità e la qualità dei suoi professionisti e questo oggi, non è più accettabile.
L’assunzione di 20 mila tra medici, infermieri e operatori sanitari è sicuramente un primo importante passo per uscire fuori da questo “pantano” sanitario ma non basta: bisogna infatti investire sulle strutture, potenziare gli ospedali migliorando i reparti e per quanto riguarda il GOM (Grande Ospedale Metropolitano) viste le numerose emergenze, rinnovare il contratto dei 50 infermieri (dipendenti a tempo determinato) lasciati a casa perché in scadenza di rapporto.
Il nostro impegno sarà quello di difendere a tutti i costi la salute e la vita dei cittadini evitando disuguaglianze e lavorando in simbiosi con il Governo centrale per garantire diritti e certezze. Solo unendo “diritto al lavoro” e “diritto alla salute” potremmo dare un nuovo futuro alla Calabria.
On. Nicola Paris