Reggio invasa dai rifiuti. Falcomatà strategico, Neri non molla: “Non sono preoccupato, ma ‘occupato’ h24”

L'ordinanza del sindaco apre nuovi scenari. Adesso si cerca una società che subentri ad AVR in attesa di Castore


Riavvolgiamo il nastro.

Il contratto stipulato tra il Comune di Reggio Calabria ed AVR è scaduto il 31 dicembre 2019. Ed entro quella data si sarebbe già dovuto concretizzare il passaggio alla Castore.

Un cambio radicale” affermava ai nostri microfoni il vicesindaco Neri a cui si aggiungevano le parole del primo cittadino. “Una rivoluzione, una sfida epocale“, tuonava invece Falcomatà nel 2019 in riferimento al traghettamento da AVR alla società in house Castore.

Entriamo nel 2020 ed ecco però che arriva la prima proroga, accettata dalla società che gestisce tutt’ora la raccolta dei rifiuti in città. Proroga che prevedeva la prosecuzione del servizio sino al 15 gennaio 2020.

“La difficile condizione economico-finanziaria per effetto dei notevoli ritardi di pagamento – scrivevano i vertici di AVR in una lettera inviata a Palazzo San Giorgio – non ci consente di proseguire, in assenza di idonee garanzie, oltre suddetto termine”.

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Nonostante l’avvertimento di AVR al Comune, circa l’impossibilità nel proseguire il servizio, arriva una seconda proroga al 31 marzo 2020.

“Si sta lavorando affinchè questa possa essere l’ultima proroga chiesta ad Avr prima di passare definitivamente – affermava il vice sindaco Armando Neri – all’internalizzazione del servizio”.

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Nel frattempo però, il piano di rientro che il Comune ha presentato ad AVR non viene accettato rifiutando contestualmente la (seconda) proroga.

“Il piano di rientro che AVR avrebbe dovuto accettare non è invece stato ritenuto congruo – spiega Armando Neri ai nostri microfoni – Il Comune ha presentato un piano di rientro adattato alle disponibilità e alle tasche dell’amministrazione. Non potevamo fare di più di quello che è stato fatto”.

AVR rifiuta così la proposta del Comune e comunica che il servizio si sarebbe interrotto il 15 gennaio.

Falcomatà corre ai ripari e adotta una contromossa. Ecco l’ordinanza urgente che costringe ed obbliga AVR alla prosecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti a Reggio Calabria.

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“Il ‘colpo di reni’ del sindaco ha permesso la prosecuzione del servizio che altrimenti si sarebbe interrotta – continua Neri – Solitamente questo tipo di ordinanze contingibili ed urgenti hanno una durata intorno ai sei mesi. L’ordinanza in questione ha un valore doppio se si pensa che da un lato si obbliga il gestore alla prosecuzione del servizio, dall’altro si avvia una gara per individuare in tempi brevissimi altri operatori pronti ad entrare in azione nella raccolta dei rifiuti che possano subentrare ad AVR fino al passaggio definitivo alla Castore“.

AVR e Comune sono dunque ai ferri corti (cortissimi). Il Comune le prova tutte in attesa del traghettamento alla Castore.

“In queste ore il settore ambiente sta lavorando giorno e notte. Accanto alla verifica e all’attenzione ancora maggiore nel controllo del servizio di raccolta si sta lavorando per predisporre in tempi brevi un avviso che ci consente di avviare una procedura d’urgenza per individuare altre società. I tempi? Martedì pubblicheremo il bando che avrà una durata di 7/10 giorni. Entro fine mese conosceremo la nuova società”.

Sempre che qualcuno partecipi al bando. Esiste infatti anche il rischio che non vi siano adesioni. E lì le preoccupazioni aumenterebbero.

Tanti dunque i nodi da sciogliere da Falcomatà e Neri in queste ore anche se il vicesindaco assicura.

“Non sono preoccupato, ma solo ‘occupato’. La mia unica preoccupazione è ripulire la città”.

Intanto in questi minuti è in corso di svolgimento un comitato d’ordine e sicurezza convocato dalla Prefettura sul tema dell’adozione dell’ordinanza per far fare il punto sull’emergenza.

Comune, Città metropolitana, Comando dei Carabinieri, Forze di polizia.

Tutti al lavoro per tentare di ripulire la città.

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