Mercatino di piazza del Popolo, Reggio Bene Comune: “Qualcosa si muove, ma non basta”

"Il movimento "Reggio Bene Comune" aveva pubblicamente denunciato le condizioni impietose di Piazza del Popolo". Ecco come sono cambiate le cose


Il movimento “Reggio Bene Comune” aveva pubblicamente denunciato le condizioni impietose di Piazza del Popolo poco più di una settimana fa: non solo abusivismo commerciale ma anche condizioni igieniche oltre ogni limite di decenza. Abbiamo proposto che venissero consegnati agli operatori dei bidoni per la differenziata per poter conferire tutti i residui non venduti di frutta e verdura oltre che gli scarti di imballaggi ecc.

Ogni tanto la volontà civica viene tradotta, fortunatamente, in “provvedimenti” reali dalla Pubblica Amministrazione e, da qualche giorno, si è avuto modo di rilevare la presenza nella piazza sia dei bidoni richiesti che di alcuni ispettori ambientali. Nella speranza che il servizio sia permanente (fino a riportare a condizioni decorose un luogo-simbolo della cittadinanza ) prendiamo atto con soddisfazione dell’accoglimento della nostra proposta convinti nel lavorare concretamente per il “bene comune” ( motivo fondante del nostro soggetto politico) non si può non ottenere collaborazione e dunque efficacia.

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Siamo convinti che la città vada cambiata, passo passo, con interventi ordinari ma radicali che restituiscano alla collettività il senso minimo di rispetto delle regole a garanzia della convivenza civile.

Chiediamo uno extra-sforzo, invece, sul piano dei controlli da parte della Polizia Municipale; troppo spesso assente se non finanche omissiva rispetto ad espresse segnalazioni di eclatanti abusi. Serve un lavoro congiunto di cittadini e Istituzioni per raggiungere obiettivi importanti ed ognuno deve fare la sua parte.

“Reggio Bene Comune” ritiene centrale la questione del controllo del territorio al fine di liberarlo dalla sopraffazione della logica dell’arroganza che finisce per  negare i diritti essenziali di ogni cittadino: a partire dalla lotta agli interessi speculativi o criminali. Potremo trasformare la città solo e soltanto se ci impegneremo in modo congiunto a contrastare sul nascere ogni tentativo di piegare l’interesse pubblico a quello personale. Ricostruiamo un senso di appartenenza e “comunità” che produca identificazione positiva con un territorio in balia del “più forte” o del “menefreghista”.