Il ministro Boccia: “Ponte sullo Stretto? I siciliani chiedono altro…”

Il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia parla del Ponte sullo Stretto


“Vorrei arrivare a Messina, prendere un treno mediamente veloce e arrivare in un paio d’ore a Palermo. Inutile parlare del ponte. I siciliani chiedono prima le fogne, le infrastrutture adeguate”. Sono le parole del ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, in una intervista rilasciata al giornalista Klaus Davi sul Giornale di Sicilia.

Pugliese, innamorato della Sicilia e della Calabria, afferma “parlando con la gente, mi viene continuamente chiesto ‘Quando è che sistemate le ferrovie?'”. Boccia, quindi parlando di Ponte sullo Stretto, ricorda: “C’è un ministro del Mezzogiorno competente che dirà la sua in merito”.

E rispetto all’autonomia il ministro Boccia interviene così:

“Sono favorevole all’autonomia ma a certe condizioni. Sono abituato a entrare nel merito. Quando si entra nel merito e di conseguenza si contrae il numero di persone che parlano, più aumentano i silenzi e viene fuori la non conoscenza dei problemi. Ho detto che sarei andato io dai governatori, come ho fatto, partendo con le tre regioni che avevano fatto richiesta di autonomia differenziata. Studiando però i dossier, ho scoperto che gli stessi leghisti si contraddicono. Al punto tale che Conte dovette avocare a se il dossier. Allora la gente deve sapere che per me l’autonomia deve esserci, ma prima, ed è questo il mio ruolo, va definita la cornice all’interno della quale ritagliarla e questo senza penalizzare il sud”.

Infine una dichiarazione sui grandi eventi, il sud è in grado di attirarli?

“Certo che sì, con me sfonda una porta aperta. Proprio io con un gruppo di amici che facevano altro nella vita diedi vita a Digithon, una sorta di ‘salone della tecnologia’ che ha luogo ogni anno nella mia Bisceglie. Era un evento circoscritto al mio territorio. Poi di anno in anno si è ingrandito, anche grazie al meccanismo della gara fra le start up. Sono arrivati ragazzi e imprenditori dal nord. E’ diventato un luogo di idee, ma anche di confronto fra nord e sud. La tecnologia può unire anziché dividere. Questo piccolo grande esperimento ci può servire da lezione”.

Sotto l’intervista video integrale.

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