Hospice, conto alla rovescia per la sospensione delle attività. Dall’ASP ancora nessuna risposta

L'Hospice sta per sospendere le attività. Che fine farebbero dottori, medici, infermieri, specialisti, fisioterapisti e personale? 


Meno tre alla sospensione dei ricoveri in Hospice.

La struttura ospedaliera di Reggio Calabria custodita dagli ‘angeli della città’, che dal 2007 eroga servizi essenziali per la comunità reggina, fornendo assistenza psicologica e spirituale anche ai parenti e familiari dei malati, sta per sospendere le attività.

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Il conto alla rovescia è già iniziato. Due le date che avevamo segnato in rosso.

“Se l’ASP non interviene chiuderemo i ricoveri entro il 15 e la struttura entro il 31 luglio. Ovviamente, per dovere morale e professionale, le persone già ricoverate saranno assistite regolarmente fino a quando potremo”.

Queste le parole, ai nostri microfoni, rilasciate qualche giorno fa dal dott. Vincenzo Trapani Lombardo, presidente della Fondazione ‘Via delle Stelle’.

Ad oggi l’ASP però non ha ancora risposto. Un silenzio assordante che amplifica le dure dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa di Palazzo San Giorgio di due giorni fa da parte non solo del Presidente Trapani ma anche dal vice presidente della Fondazione dott. Salvatore Vita:

“Valutiamo l’ipotesi di andare in Procura, se vi dovessero essere le condizioni, ma non è questo ciò che chiediamo. Non vogliamo che l’Hospice chiuda”.

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Se la Fondazione Via delle Stelle dovesse trovarsi costretta dunque ad abbandonare il timone dell’Hospice, rimarrebbe coinvolto nel dramma non solo l’intero popolo reggino ma anche tutto lo staff ed il personale altamente qualificato della struttura.

Che fine farebbero dottori, medici, infermieri, specialisti, fisioterapisti e personale?

Il vice presidente Vita aveva assicurato, in risposta alla nostra specifica domanda sul futuro del personale, come ai dipendenti sarebbe stata assicurata la posizione lavorativa. D’altronde, se da un lato si potrebbe pensare ad un nuovo Consiglio di Amministrazione, non sarebbe invece accettabile e nemmeno legalmente possibile un nuovo personale in struttura.

La forza dell’Hospice Via delle Stelle sta nella esperienza acquisita in tutti questi anni dai dipendenti della Fondazione. Impensabile sarebbe sostituirli con altri medici. Se l’Hospice è considerata ad oggi una struttura di eccellenza lo deve al suo personale, in continuo aggiornamento e formazione.

Quando l’ASP risponderà (se mai lo farà) dovrà anche spiegare quindi se verrà mantenuta l’equipe socio sanitaria che in questi 13 anni ha garantito un servizio di alta qualità.

La cittadinanza ha la necessità di capire come verrà portata avanti la struttura. Il conto alla rovescia è iniziato. L’ASP è ancora in tempo per salvare un punto di riferimento in città tutelando anche i suoi custodi, veri ‘angeli della città’.