Caso Hospice, Fiamma Tricolore: “La politica locale è il principale colpevole”
La Fiamma Tricolore si schiera insieme alla cittadinanza a favore dell’Hospice. Di seguito la nota stampa riguardante la struttura di cure palliative
11 Luglio 2019 - 08:56 | comunicato stampa
![](https://www.citynow.it/wp-content/uploads/sites/5/2019/07/hospice.jpg)
Abbiamo voluto attendere ed assistere alla conferenza stampa del direttore sanitario dott. Trapani Lombardo prima di intervenire direttamente sulla questione Hospice.
In questo caso la premessa è d’obbligo: la struttura è fondamentale per la sanità reggina, per i malati terminali e le loro famiglie. L’operato del personale sanitario è insostituibile e rappresenta un sostegno di non poco conto per quelle persone che sono purtroppo costrette a rivolgersi alla struttura. La presenza dell’Hospice è un segno di civiltà che non può e non deve mancare nella nostra città. Pertanto la Fiamma Tricolore si schiera insieme alla cittadinanza a favore dell’Hospice ma…
Abbiamo come movimento la brutta abitudine di informarci e scavare a fondo prima di intervenire su faccende come questa e come al solito individuiamo il colpevole nella solita malata, arraffona, schifosa, classe politica locale che sulla sanità ha lucrato, lucra e lucrerà anche in futuro purtroppo. Basti vedere con quali facce di bronzo abbiamo a che fare in città: assessori regionali che truccano concorsi a favore dei propri congiunti che mancanti di ogni minimo pudore non si dimettono dai posti illecitamente occupati.
Abbiamo letto i comunicati più disparati, gli appelli, finanche la sciocchezza di chi ha addebitato alla giunta regionale la chiusura dell’Hospice. Che brutta sorte! Ci tocca quasi dover difendere Oliverio che avremmo voluto dimesso già da diversi anni. Mera propaganda politica di basso livello.
Tornando all’Hospice. La struttura è accreditata di un determinato numero di posti letto per cui l’ASP versa nelle casse della fondazione 1 milione e 600 mila euro secondo quello che è il dettame di legge. Pur volendo contribuire con una somma maggiore l’ASP non lo può fare. Allora perché se la legge stabilisce una cifra la stessa non è sufficiente? Perché subentra sempre la politica di cui prima.
Quando il direttore sanitario, a cui va il nostro ringraziamento per la sua opera fornita gratuitamente sia adesso che in passato, parla di forze occulte contro l’Hospice dovrebbe continuare dicendo chi sono queste forze. Ciò che invece noi impertinenti vecchi arcigni rompiscatole missini vorremmo chiedergli è di rendicontare sui numeri del personale amministrativo dell’Hospice e sui compensi che lo stesso erode sul totale dei contributi al comparto sanitario e agli operatori.
I conti infatti non ci tornano. I numeri riguardanti il personale amministrativo non sono conformi a una struttura con appena 10 posti letto. Quando è stato assunto questo personale amministrativo? E’ stato assunto a chiamata diretta? Ovviamente si. E perché dovremmo pagare con soldi pubblici del personale assunto senza concorso? Non ci stupiremmo nello scoprire che parte di tale personale è anche parente di alcuni politici locali. Non ci stupiamo anzi. Lo stiamo affermando.
E allora giù la maschera e finiamola con le pagliacciate! É inammissibile che gran parte del budget che dovrebbe essere destinato per la cura dei malati e per gli operatori sanitari sia invece eroso dal prodotto malato della politica mentre di contro assistiamo a volontari ed infermieri che operano gratuitamente o quasi! I fondi che l’Hospice riceve magari non sarebbero ancora sufficienti, non farebbero navigare la struttura nell’oro ma di certo la situazione sarebbe molto meno grave di quella attuale senza quella zavorra!
Occorre pertanto che all’ASP, che ha già in carico l’immobile, venga trasferita l’intera competenza della struttura. I dipendenti amministrativi della fondazione escano dunque da questo calderone rimanendo in carico esclusivamente alla stessa e non alla collettività esternalizzando quindi il servizio.
I lettori non fraintendano le nostre parole. Per noi l’Hospice e il suo personale sanitario devono continuare ad operare! La Fiamma Tricolore, libera da ogni condizionamento, con le mani da sempre pulite non si sottrae ancora una volta dall’accusare i nostri politici locali del solito nepotismo.
Come sempre noi chiediamo lumi, tentiamo di fare luce sulle ombre che circondano le amministrazioni e aziende pubbliche di questa città ma otterremo almeno in questo caso risposta?
Ne dubitiamo.
Fonte: Giuseppe Minnella – Ufficio Stampa Fiamma Tricolore – Federazione di Reggio Calabria