San Nicola Arcella, spiagge libere: bandiera blu

Su questo tratto di costa e di spiaggia sono dislocati 18 stabilimenti balneari


Alla spiaggia Tufo-Arcomagno, posta al confine tra Praia a Mare e San Nicola Arcella, si arriva attraverso l’unica stradina, ora resa più angusta dalla vegetazione, e un sottopasso ferroviario largo meno di tre metri, malgrado sia  forse la spiaggia più grande ed estesa di San Nicola Arcella , posta lontano dai centri abitati e quindi raggiungibile solo con la macchina. Nei periodi di punta in questo luogo la circolazione è così congestionata che uscirne diventa un problema e la sicurezza delle persone  è a rischio soprattutto in caso di soccorso.

Su questo tratto di costa e di spiaggia sono dislocati 18 stabilimenti balneari.

Ancora una volta la nota molto dolente e critica , per non dire indecorosa,  è rappresentata da come si presentano e sono e considerate le spiagge libere. Strettissime tra un lido e l’altro, solo un paio sono di una certa larghezza. Il più delle volte il loro ingresso angusto non è visibile né segnalato e  si confonde con quello dei lidi; il più delle volte è di fatto ostruito da cumuli di sabbia, da alta vegetazione, da scarichi, da corde e quant’altro come le foto che pubblichiamo dimostrano. 

Dovremmo concludere che dal modo in cui sono tenute,  il loro uso viene di fatto scoraggiato, anzi reso impossibile. Infatti mentre i lidi hanno, come giusto che sia, a ridosso della strada che li costeggia,   un’ampia e comoda area per parcheggi, per le spiagge libere tale servizio è inesistente e negato sia perché le macchine non possono materialmente parcheggiare nello spazio in corrispondenza con quello dei parcheggi dei lidi essendo inaccessibile ed impraticabile, sia perché quando riesci a trovare un po di spazio rischi di venire multato o dai vigili o da  altri . Si è allora costretti, in mancanza di aree pubbliche , a parcheggiare nello spazio dei lidi quando questo non è già riservato alla clientela. E’ inutile poi ricercare cartelli segnaletici che indichino la presenza della spiaggia libera o la mancanza di alcuni servizi essenziali per la sicurezza della balneazione, non troverai un bel nulla. 

Ma la cosa più sconcertante, e non vogliamo assolutamente inveire, è che stiamo parlando di spiagge Bandiera Blu in cui  di fatto sono assenti la gran parte di tutti quei servizi necessari e gli standard in conformità ai criteri Bandiera blu (informazioni sulla qualità delle acque, sugli ecosistemi locali, la mappa della spiaggia con la indicazione dei servizi, spiaggia pulita, cestini per i rifiuti, contenitori per la raccolta differenziata, qualche servizio igienico e spogliatoio pulito, misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti, attrezzature di salvataggio, ecc, insomma una serie di misure già inesistenti lo scorso anno  ma che si sperava fossero introdotte quest’anno quale stimolo a far meglio a seguito del conferimento della bandiera blu: invece la situazione è rimasta immutata, il degrado e l’incuria regnano sovrani.

Ci verrebbe da chiedere a quei soloni  della Bandiera Blu, pronti sempre ad impartire lezioni agli altri, se tutto questo non sia una presa per i fondelli e se tutte le critiche circa il modo disinvolto per ottenere tale vessillo non siano pienamente giustificate.