A Reggio Calabria arriva Carlo Calcagni, ufficiale dell’esercito segnato dalla guerra

La storia di Carlo Calcagni, oggi atleta paralimpico, è un esempio di vita e coraggio


Il Comando Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, attraverso il suo Comitato di Base di Rappresentanza Militare e l’A.S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane), d’intesa con il Comitato Regionale Calabria, con il supporto del C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico) Calabria, organizzano una iniziativa rivolta agli allievi carabinieri, agli studenti, agli atleti, tecnici e dirigenti delle società e federazioni sportive, degli EPS e del CIP di Reggio Calabria.

L’iniziativa consiste nella proiezione, seguita da un incontro-dibattito, del docufilm: “I AM – IO SONO IL COLONNELLO”, che si svolgerà il 22 marzo presso la Scuola allievi carabinieri e il 23 marzo presso l’auditorium del Consiglio Regionale della Calabria.

Protagonista il colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Carlo Calcagni, ex militare e oggi atleta paralimpico, che si racconta, fa conoscere la sua profonda sofferenza, la forza che gli consente di affrontare la più importante e difficile missione della sua vita, guardando negli occhi la morte ogni giorno, cui non una disabilità fisica gli inibisce la normale pratica sportiva, ma una disabilità organica, una disfunzione sistemica che sballa tutti i parametri vitali, ma che lui “gestisce” con una straordinaria forza di volontà che lascia sgomenti i medici e smentisce la letteratura scientifica.

È il 1996, l’allora tenente dell’Esercito Italiano Calcagni si reca nei Balcani come pilota di elicotteri e respira, senza rendersene conto, polveri di metalli pesanti, nanoparticelle di ogni tipo: rame, zinco, piombo, mercurio, tungsteno, acciaio, alluminio, zinco, nichel, rame, argento, cadmio, che sentenziano per il giovane ufficiale una terribile condanna che conoscerà solo nel 2002: la Sensibilità Chimica Multipla (MCS).

Il suo corpo non risponde più come prima, la malattia avanza e segna l’inizio della seconda vita di Carlo Calcagni, che, riconosciuto invalido al 100% per cause e fatti di servizio, viene iscritto nel Ruolo d’Onore dell’Esercito.

In questa nuova vita resta sua fedele compagna la passione per il ciclismo. Approda così nel mondo dello sport paralimpico dove, al debutto, vince due medaglie d’oro in Coppa del Mondo, nel 2015 a Maniago, e dopo essere entrato a far parte del GSPD (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa) vince ben tre medaglie d’oro agli Invictus Games a Orlando in Florida nel 2016, due nel ciclismo (cronometro individuale e gara in linea) e una nel rowing (canottaggio indoor).

L’incontro con il Regista Michelangelo Gratton è casuale. Egli vede un giovane all’apparenza privo di evidenti disabilità, nessuna sedia a rotelle, niente protesi, fisico muscoloso e scolpito. La curiosità di capire come potesse essere quell’atleta un disabile lo porta alla scoperta inaspettata, impietosa, una verità che commuove il regista e che lo segnerà per sempre.

Quel giovane all’apparenza perfetto fuori ha un corpo devastato “dentro” dalle malattie e ne comprende le sofferenze. Decide così di raccontare la vera storia di Carlo Calcagni realizzando un Docu-Film, con ammirevole bravura e sensibilità per una vita davvero unica.