‘Mediterranean Life’, a Reggio Calabria un grande progetto per attirare turisti da tutto il mondo
La creazione di un porto turistico permetterebbe di ospitare fino a 300 barche. I dettagli di un progetto che rivoluzionerebbe il turismo reggino
22 Febbraio 2019 - 19:56 | di Pasquale Romano
‘Mediterranean Life’, si chiama così un importante progetto che potrebbe dare un spinta decisiva al turismo reggino. Da realizzare in prossimità del centro commerciale ‘Porto Bolaro’, il progetto si fonda soprattutto sulla creazione di un porto turistico.
Disponibile ad accogliere anche una nave da crociera, il porto (secondo le linee presentate nel progetto) potrà ospitare fino a 300 barche di media grandezza. Sin troppo evidente l’importanza strategica del progetto per quanto riguarda il fondamentale aspetto del turismo, un richiamo che attirerebbe turisti da tutto il mondo.
Una ‘scossa’ al turismo reggino, colmando nel contempo la grave lacuna dell’assenza di un porto turistico nel territorio. Il binomio turismo-occupazione rappresenta il fulcro di ‘Mediterranean Life’. La presenza di numerose attività e negozi ad ‘incorniciare’ il progetto permetterebbe infatti di creare un importante indotto occupazionale, non a caso sin dalla prima pagina dello studio presentato si parla di ‘progetto di rilevanza strategica per lo sviluppo turistico di Reggio Calabria’.
La progettazione, una volta conclusa, è stata presentata nelle scorse settimane al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) che valuterà lo studio di fattibilità.
In base a tutte le caratteristiche presenti all’interno di ‘Mediterranean Life’, il Suap entro 60 giorni farà pervenire agli imprenditori reggini che hanno presentato il progetto il parere decisivo.
Grazie agli investimenti di chi (se il progetto verrà approvato) si potrà realizzare ‘Mediterranean Life’ ? Al momento sono in atto diverse indagini che porteranno a rintracciare il giusto canale di finanziamento, pubblico o di investitori privati. Il terreno su cui è prevista la realizzazione del progetto non è di proprietà dell’amministrazione ma di privati, gli stessi che potrebbero optare per fondi europei o regionali per dare vita al ‘Mediterranean Life’.