Gli studenti del ‘Vinci’ incontrano Roberto Di Bella del Tribunale dei Minori di Reggio

L’incontro col magistrato reggino sarà un’opportunità per i ragazzi del Liceo di accogliere il tema della “Legalità” in modo concreto e diretto


Venerdì 25 gennaio alle ore 10:00, presso l’Aula Magna del liceo scientifico “L. Da Vinci”, Roberto di Bella Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, incontrerà i ragazzi del liceo reggino discutendo di legalità e tutela dei minori.

Un’occasione per approfondire coi giovani delicate questioni legate al protocollo – promosso dal Presidente stesso – che ha ad oggetto la tutela dei minori provenienti o inseriti in contesti familiari di criminalità organizzata.

Saranno, in effetti, anche le prime dichiarazioni pubbliche di Di Bella all’indomani dell’uscita, martedì 22 gennaio in prima serata, della fiction Rai 1Liberi di scegliere” – diretta da Giacomo Campiotti, già regista di Braccialetti Rossi, e tratta da una storia vera – che racconta la storia, di fatto biografica, di un giudice del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria con il sogno di strappare i ragazzi alla ‘ndrangheta.

 

LA STORIA

È la storia dei giudici del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria – in particolare del presidente Di Bella – che dal 2011 cercano di recuperare i figli della ‘ndrangheta, sottraendoli alle loro famiglie, e spostandoli in altre regioni italiane con un programma di formazione, ancora minorenni per restituire loro la possibilità di un orizzonte limpido nel quale scegliere il loro futuro.

una vera e propria rivoluzione, portata di concerto con la Procura della Repubblica per i Minorenni, con la Procura Antimafia e anche, in alcuni casi, con “Libera“ e Don Ciotti, soprattutto per quanto riguarda i percorsi di formazione.

 

ROBERTO DI BELLA

Roberto Di Bella, 55 anni, 30 dei quali trascorsi da magistrato, ha cambiato radicalmente l’approccio nei confronti dei figli delle famiglie mafiose appartenenti all’ ndgrangheta, trovando una strategia – come più volte lo stesso Magistrato ha ribadito – che permettesse ai minori di svincolarsi da un futuro nel quale sono destinati a raccogliere l‘eredità dei padri all’interno della complicata gerarchia delle cosche.

Il suo programma nasce dalla constatazione che i cognomi che saltavano fuori nel corso dei processi degli anni 2000 erano gli stessi degli anni ’90, perché le famiglie mafiose erano sempre le stesse, e i più giovani continuavano l’azione criminale dei padri, finendo per condividerne anche il destino processuale.

L’allontanamento dall’ambiente criminoso rappresentava, dunque, soprattutto dare la possibilità di crescere fuori dalla pressione dettata da regole e disvalori appartenenti a quel contesto particolare dal quale, in quanto minori, non avrebbero avuto la forza o la possibilità concreta di rifiutare.

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L’INCONTRO CON GLI STUDENTI REGGINI

Per la dirigente del Liceo Scientifico “L. da Vinci“, Giuseppina Princi, l’incontro di venerdì col magistrato reggino è “un’altra opportunità per i ragazzi del Liceo di accogliere il tema della “Legalità” in modo concreto e diretto, direttamente dalla voce di chi da anni combatte sul campo al fine di trasformare la realtà nella quale viviamo, nella certezza che il futuro sia realmente migliorabile a patto di cominciare a costruirlo subito.

La giornata si inquadra all’interno di una serie di iniziative sulla legalità del liceo reggino, in accordo con la Procura e con il Tribunale di Reggio Calabria, che contribuiscono a una formazione etica delle nuove generazioni, senza la quale conoscenze e saperi disciplinari finiscono per diventare sterili e vuoti esercizi fini a sé stessi.

Un mondo migliore può nascere, invece, solo se al centro delle attività formative delegate alla scuola ci sono l’uomo e valori etici imprescindibili, come legalità, giustizia e bene comune”.

L’incontro sarà moderata da Daniela Gangemi giornali

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