Reggina, l’era Praticò si chiude. Da Martino e Cozza a Taibi e Cevoli, il resoconto
Tre anni e mezzo difficili, con qualche soddisfazione, ma anche tante polemiche
10 Gennaio 2019 - 09:32 | di Michele Favano
Con il closing fissato alle 11.30 di oggi e tanto di diretta facebook per il passaggio di consegne, si chiude ufficialmente l’era Praticò. Che probabilmente lo stesso immaginava diversa e forse più duratura, le note vicende più volte raccontate, invece, ne hanno accelerato il percorso di cessione.
“E’ stata un’esperienza molto bella anche se dura ed a volte drammatica. Ho bisogno di tempo per raccogliere ricordi ed esperienze, al momento opportuno racconterò tutto”.
Queste le ultime dichiarazioni del massimo dirigente amaranto che in seguito, avrà tempo e modo per raccontare anni difficili e complicati, zeppi di polemiche e contestazioni soprattutto gli ultimi, ma che all’inizio di questa avventura, erano stati caratterizzati da straordinario entusiasmo e voglia di rinascita.
Si ricorderà la presentazione in grande stile presso il Salone dei Lampadari di Palazzo S. Giorgio, gremito di tifosi e giornalisti, dopo il fresco fallimento della Reggina Calcio.
“L’iscrizione della Reggina al prossimo campionato di serie D, è improntata non solo su un fatto prettamente sportivo, ma si basa su un progetto sociale, ripartendo soprattutto dal settore giovanile. Ci sarà legalità e trasparenza, questa città dal punto di vista calcistico è caduta e mi auguro si possa rialzare al più presto.
Puntiamo a creare una polisportiva, istituiremo una società di capitali per permettere l’ingresso di nuovi soci insieme ad un processo di azionariato aperto anche ai tifosi amaranto di tutto il mondo, prendendo spunto dai modelli tedeschi e spagnoli. Il progetto tecnico prevede l’allestimento di una squadra competitiva ma senza spese folli, faremo del nostro meglio per il raggiungimento del miglior risultato possibile. Daremo spazio a giovani calciatori e tecnici della provincia di Reggio, ripristinando il rapporto con le realtà calcistiche del nostro territorio”.
Queste, invece, alcune delle dichiarazioni di Mimmo Praticò nel giorno della presentazione ufficiale della nuova società.
Dopo tre anni e mezzo l’era Praticò, come si diceva, volge al termine con un percorso iniziato dal campionato di serie D, una direzione generale affidata a Gabriele Martino e la conduzione tecnica a Francesco Cozza. Il quarto posto di quel campionato che ha consentito oltre alla disputa dei play off, anche l’opportunità di partecipazione ai ripescaggi.
Il ritorno tra i professionisti dopo una sola stagione, subito il cambio in panca con la scelta caduta su Karel Zeman, un’annata complicata nel suo girone di andata e quasi trionfale in quello di ritorno. L’ultima al Granillo davanti ad ottomila spettatori festanti. Ma si decide di cambiare ed anche di molto. Via Martino, via Zeman , arrivano Basile nel ruolo di DS e Maurizi in panchina.
Tra lo scetticismo generale e le prime critiche sulle scelte, la Reggina inizia la sua stagione raccogliendo invece risultati e consensi. Poi il crollo, decisamente inaspettato, la bufera del dicembre 2017, la rivoluzione nel mercato di gennaio. L’addio anticipato a Basile, la lenta risalita fino alla salvezza, ma con minimi storici tracciati sui tabellini delle presenze allo stadio e quindi degli incassi.
Si cambia ancora, nuove idee ed anche nuove ambizioni. Migliorare il piazzamento della passata stagione e non solo, per la prima volta si parla di play off. Con chi? Con Massimo Taibi nel ruolo di direttore sportivo, Giusva Branca Club Manager, Roberto Cevoli alla guida tecnica. Non c’è un inizio di stagione secondo programma, perché le vicende riguardanti i ripescaggi in serie B ed i successivi ricorsi, ne fanno slittare l’avvio. Non un problema da poco per una società che vive di minutaggi e qualche incasso, insieme ad una campagna abbonamenti deludente rispetto alle attese.
In mezzo a tutto questo un Granillo non agibile costringe la Reggina ad emigrare per la disputa delle sue gare interne. Nel frattempo la società ha anche perso il centro sportivo S. Agata e la squadra è costretta ad allenarsi al Lo Presti di Gallico su un terreno di gioco in erba sintetica. Non arrivano i risultati sperati e nel frattempo montano sempre più le contestazioni da parte dei tifosi. Momenti di grandissima difficoltà gestionale ed economica, la pressione fortissima della gente, la decisione da parte della P&P di cedere le proprie quote.
Il primo passaggio è la visita al sindaco Giuseppe Falcomatà al quale vengono manifestate le problematiche, ne segue l’invito della proprietà a manifestazioni di interesse per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza che si conclude con un nulla di fatto. Nel frattempo i Praticò, senza farne proclami, vanno alla ricerca di possibili investitori, ma anche incontro alla settimana più drammatica del loro percorso. Il 17 dicembre non vengono pagati stipendi e contributi, il 18 si discute l’istanza di fallimento avanzata dall’avvocato Grassani, il 19 il secondo grado della questione fideiussione, il 20 i giocatori amaranto, attraverso il comunicato diramato dall’AIC, minacciano di non scendere in campo contro la Vibonese.
La settimana si conclude con il colpo di scena e questo comunicato che spiazza tutti:
“In data odierna sono state raggiunte le intese per la cessione del Club. Il closing sarà realizzato entro il mese di Gennaio 2019.
Con riferimento agli stipendi dei calciatori e dei dipendenti afferenti le mensilità di settembre ed ottobre 2018, la società comunica di aver provveduto ad inviare i bonifici”.
Il resto è storia recente, con la squadra che nello stesso mese ha regalato dal punto di vista sportivo risultati eccellenti, la M&G che si è manifestata con la presenza di Luca Gallo e Vincenzo Iiriti allo stadio Granillo e proclami che hanno non solo risvegliato la piazza ma totalmente entusiasmato.
Oggi Mimmo Praticò conclude la sua avventura da presidente e proprietario della Reggina, lasciando la squadra a quota 27 punti, in piena zona play off e ad una nuova proprietà che ha già dichiarato apertamente di voler rilanciare questo club, riportandolo ai vertici del calcio italiano. Si riparte.