Viola senza Pianeta, Reggina senza Sant’Agata: l’esilio a Reggio diventa di moda. Anche se…


eìlio (o eìglio; ant. essìlio) s. m. [dal lat. exsilium, der. di exsul «esule»]. – 1. Pena limitativa della libertà personale, che consiste nell’allontanamento del cittadino dalla patria; può essere temporaneo o a vita, e ha carattere di stabilità per tutto il tempo che dura la pena.

Beh, forse di pena non si può parlare, certo. Ma, certamente, l’allontanamento da casa, quest’anno, per Reggina e Viola potrebbe essere realtà. Dove, per casa, s’intendono il Centro Sportivo Sant’Agata per gli amaranto ed il Pianeta Viola per i nero-arancio. Sant'AgataIl club calcistico sicuramente, dopo 27 anni, non si allenerà nella storica struttura adiacente all’Aeroporto, il cui fitto annuale è stato assegnato all’ASD Magna Grecia di Antonio Girella. Che, pure, aveva offerto la disponibilità ad ospitare – concedendo il campo 1 di via delle Industrie dietro pagamento delle spese vive –  il team presieduto da Mimmo Praticò. Salvo vedere i vertici di via Petrara decidere di optare per altre vie. Scelte.

L’altro lato della medaglia vede, invece, la Viola , reduce da una delle sue più tribolate estati della storia, ricevere un avviso di sgombero da parte della Cittá Metropolitana di Reggio Calabria. La stessa che, poche settimane prima, aveva invitato il neo Amministratore Unico Aurelio Coppolino ad insidiarsi nella struttura di Modena. Dopo un mese di interventi – portati avanti proprio dal neo patron del sodalizio cestistico per un ammontare di circa 30mila euro – dunque, un coupé de theatre inatteso che pone in discussione la possibilità che la principale realtà di basket continui la propria attività in quella che, oltre ad essere la propria casa, è divenuto un assoluto simbolo della palla a spicchi reggina.

Il paradosso, dunque, è servito e, purtroppo, é decisamente doloroso. Certamente sono decisamente diverse le dinamiche che hanno portato a questo scenario. Di fatto la Reggina ha compiuto una vera e propria scelta gestionale, decidendo deliberatamente di abbandonare un Sant’Agata reclamato – a gran voce – nell’estate e nell’autunno del 2015. sopralluogo pianeta viola palamazzettoAl momento, però, di vere alternative non ce ne sono ed allenarsi al Granillo, a lungo andare, vedrà il manifestarsi dei limiti che già nel passato s’erano palesati.

La Viola, invece, s’è vista vittima di una situazione dai tratti decisamente grotteschi che, si spera, possano essere chiariti nel minor breve tempo possibile. Ovviamente, come spiegato dagli enti responsabili, la Città Metropolitana aveva il sacrosanto diritto di regolamentare l’utilizzo di un bene come il Pianeta Viola. Quello che ci si augura, però, è che non si comprometta il lavoro, sia quello già compiuto, sia quello ancora nei progetti, di una dirigenza che s’è detta disponibile alla collaborazione e, cosa più importante, a degli interventi di restauro di cui tutti potrebbero beneficiare.