Diga del Menta, completati i lavori della più grande opera idropotabile della Calabria
26 Giugno 2018 - 13:00 | di Eva Curatola
1968 – 2018. Questi gli anni in cui Reggio Calabria e tutti i piccoli paesi che vi fanno parte hanno dovuto attendere per poter finalmente utilizzare l’acqua proveniente dalla Diga del Menta. Un’opera monumentale, spesso al centro di polemiche, vede finalmente la luce.
L’apporto idropotabile del sistema idrico del Menta è infatti fondamentale per garantire da una parte la copertura delle carenze per l’area comprendente i comuni calabresi costieri dell’area dello Stretto, in modo diretto Reggio Calabria, Campo Calabro e Villa S. Giovanni, ed in modo indiretto Fiumara e Scilla a nord, Melito Porto Salvo, Montebello Ionico, Motta San Giovanni e San Lorenzo a sud, d’altra parte consente di dismettere tutti i pozzi, oggi ancora in attività che, per effetto della risalita del cuneo salino, manifestatasi a partire dalla fine degli anni ’80, erogano acqua con concentrazione salina ben al di sopra dei limiti di legge previsti per acque destinate al consumo umano, e che quindi necessitano di costosi trattamenti di desalinizzazione.
L’attuale bacino d’utenza direttamente sotteso alle opere di distribuzione a valle della diga del Menta, è di circa 230.000 abitanti pari ad oltre il 40% dell’intera popolazione provinciale. La fornitura di acqua potabile del Menta integra ed in parte sostituisce l’attuale dotazione regionale-comunale pari oggi a circa 1200 l/s. Già con la messa in esercizio dell’adduzione iniziale del bypass è possibile dismettere quasi interamente i pozzi ad elevata concentrazione di cloruri, immettendo oltre 9,5 milioni di m3/anno di acqua di ottima qualità e risparmiando inoltre circa 7 GWh/anno (oltre 1 M€/anno).
Da non sottovalutare sarà anche la produzione idroelettrica, alloggiata in un edificio in località S. Salvatore utilizza il salto utile dell’acqua per produrre energia elettrica. A regime è prevista essere pari a 35 GWh/anno pari al fabbisogno annuo di circa 6000 abitazioni, con una riduzione energetica netta di oltre 5,5 M€/anno.
Fonte: RTV