Sottozero, solo qualità. Gelato artigianale, ma anche pasticceria, aperitivi, caffè
06 Giugno 2018 - 11:29 | di Michele Favano
Ci sono storie che vanno raccontate e quella di Sottozero, una delle gelaterie più conosciute della nostra città, è davvero interessante. Perchè vede un padre appassionato e geniale ed un figlio intuitivo e competente che ne porta avanti la tradizione.
Enzo Pennestrì si concede ai microfoni di City Now con grande disponibilità ed il solito garbo, la passione viene fuori dal trasporto con il quale ci racconta minuziosamente la crescita della sua azienda, oggi realtà riconosciuta e punto di riferimento anche a livello nazionale:
“Il primo passo nel 1974 con l’apertura della gelateria sul corso Garibaldi. Insieme alla bontà del gelato, una intuizione geniale di mio padre che rompe gli schemi rispetto alla consuetudine e decide per l’apertura anche durante il periodo invernale. Con il trascorrere del tempo ci si fa largo anche in ambito nazionale fino ad essere riconosciuti come una delle migliori gelaterie d’Italia, attraverso affermazioni nei vari concorsi internazionali.
Il mio ingresso è datato 1990, subito dopo aver preso il diploma. Ci tengo a precisare che mai ho subito pressioni da mio padre, è stata assolutamente una scelta libera, con quella scintilla scattata in occasione di una partecipazione ad un corso di gelateria che mi ha portato a decidere qualche anno dopo di aprire questo locale.
Un lungo percorso, difficile, faticoso, ma anche ricco di soddisfazioni. La crescita è stata graduale fino alla conquista del titolo di “Maestro gelatiere”, che oggi mi consente di saper bilanciare secondo i criteri stabiliti, le materie prime che compongono il gelato artigianale italiano.
Sottozero nasce prima come una piccola gelateria per diventare oggi un riferimento per tutte le gelaterie italiane. Nella nostra struttura si contano tre laboratori dove si costruisce il gelato artigianale partendo dalle materie prime. Si parte dal crudo per arrivare al prodotto finito. In prima persona scelgo il pistacchio di Bronte, la nocciola delle Langhe, la mandorla di Avola ed ultimamente è stata anche istituita una partnership con Fattoria della Piana per quello che riguarda il latte fresco.
Anche gli zuccheri sono sottoposti ad una nostra scelta e devono essere solo ed esclusivamente italiani. La storia racconta che Sottozero viene identificato con il gelato, ma i tempi ci hanno imposto una sorta di adeguamento sul mercato e quindi l’apertura anche di nuovi spazi.
Siamo all’avanguardia, infatti, nel campo della pasticceria sia tradizionale che moderna. Una zona l’abbiamo riservata agli aperitivi che con il trascorrere del tempo hanno preso una fetta di pubblico sempre più consistente.
Altra particolarità è quella del caffè. Andiamo a prendere il prodotto crudo per poi tostarlo presso i nostri laboratori, quindi non identificato con una marca precisa ed individuabile, ma firmato Sottozero.
L’obiettivo è quello soprattutto di soddisfare quotidianamente la clientela, mantenere gli attuali standard e continuare a ricevere attestati di stima da parte della nostra utenza, che poi è lo stimolo unico e fondamentale per proseguire il nostro percorso”.