Il sindaco Giuseppe Falcomatà: «Arghillà appartiene a tutti noi». Scatta la fase operativa


«Di fronte alla sofferenza di questa città nessuno può girarsi dall’altro lato e ritenersi assolto.

Perché per quanto ognuno possa ritenersi tale sarà per sempre coinvolto proprio perché la città è una e non possono esistere non luoghi. Oggi i non luoghi ci sono e sono, purtroppo, luoghi di sofferenza, di solitudine, di marginalità e di degrado. Penso, ad esempio ad Arghillà.
Anche oggi, rinnoviamo l’impegno da amministratori a restituire dignità a chi abita questa parte di città. Arghillà, è una tappa cruciale del cammino di rinascita di questa città e, in quanto tale, appartiene a tutti noi ».
Con queste parole il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva esposto dinanzi alle autorità militari, civili e religiose presenti in Cattedrale in occasione dell’offerta del cero votivo, l’impegno politico e morale preso per il quartiere Arghillà.

Con una nota inviata ai vertici dell’amministrazione comunale Falcomatà si appresta adesso a far scattare la fase operativa.

Scrive il Primo cittadino:
« Circolano sui mezzi di informazione e sui social network immagini drammatiche del quartiere di Arghillà e, nello specifico, della piazzetta di Modenelle. Abbandoni incontrollati di rifiuti, sterpaglie, illuminazione pubblica compromessa, fanno di questo luogo un “non luogo”.

Una classe politica non può accettare così passivamente questa situazione. Non può andare avanti così, bisogna invertire una situazione che vede la città come persona offesa, affinchè nei cittadini non si insinui il dubbio che solo attraverso il potere preventivo e repressivo della forza e di chi la rappresenta, questa situazione possa cambiare, allora significa davvero che siamo condannati alla sconfitta».
L’idea di fondo:
«Sulla scorta di quanto sopra la mia idea è trasformare la piazza di Modenelle nel primo grande play ground gratuito e all’aperto della città, un luogo di incontro, un luogo di socialità, un luogo che ritorna alla vita grazie alla rigenerazione apportata dai suoi figlie dai figli di questa città.

Le modalità:
«Diciamo spesso che la città si fa con i cittadini, mai come in questo caso abbiamo l’occasione di mettere in atto questo principio di partecipazione civica e democratica. In questa sfida dobbiamo coinvolgere tutte le forze sane di questa città, quelle che abbiamo già incontrato in questi tre anni di cammino e quelle che si vorranno avvicinare da adesso in poi perché Arghillà appartiene a tutti noi».

Da qui l’invito rivolto al vice sindaco Armando Neri di convocare un tavolo aperto che vedrà la partecipazione di assessori, consiglieri comunali, associazioni del territorio, il Coni e le sue federazioni sportive, il Csi, le ditte che hanno collaborato col Comune.
Conclude il sindaco Falcomatà: «Ognuno sarà chiamato in causa, sarà reso protagonista, sarà coinvolto in questo percorso».