Arena dello Stretto cornice della seconda serata del Bergamotto Art Festival
14 Settembre 2017 - 14:38 | di Eva Curatola
Dopo il successo della prima giornata, inaugurata a Palazzo Alvaro in orario pomeridiano con l’interessante Tavolo Tecnico Istituzionale per la promozione e valorizzazione del Bergamotto – in occasione della quale è stato proiettato “Adduri”, foto-racconto a firma del fotografo vibonese Gianfranco Ferraro, con la musica del famoso violinista Lino Cannavacciuolo in sottofondo – e proseguita in serata all’Arena dello Stretto all’insegna del cabaret di Antonio Caracciolo e Santo Palumbo e della produzione originale
“Mediterraneo Donna: Atene, Cartagine, Reggio Calabria” (che ha celebrato in scena l’incontro di quattro straordinarie voci femminili provenienti dall’area mediterranea: Barbara Bonaiuto, M’Barka Ben Taleb, Marina Mulopolos e Marinella Rodà), prosegue a Reggio Calabria l’intensa “due giorni” di grande musica e di importanti appuntamenti culturali pensata per dare un assaggio di quello che sarà il “Bergamotto Art Festival”, evento che dal prossimo anno nel segno dell’ “Oro giallo del Reggino” coinvolgerà con attività culturali ed enogastronomiche tutto il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Molto ricco risulta anche il programma della seconda ed ultima giornata di questa “edizione zero” del festival organizzato dall’attivissima Fondazione Giuseppe Marino con il patrocinio istituzionale e con il contributo del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria (in quanto fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Falcomatà e da Demetrio Marino, assessore al Turismo e Spettacolo in seno alla Città Metropolitana di Reggio Calabria) e diretto artisticamente da Antonio Marino, stimato medico psichiatra reggino da sempre impegnato al fine di contribuire alla crescita cultuale della sua città, di recente tornato agli onori della cronaca per aver fondato la Sveva Edizioni – nuova realtà editoriale e discografica che si pone l’ambizioso obiettivo di essere un polo culturale capace di individuare e valorizzare le eccellenze calabresi (sia in campo letterario che in quello musicale) e di creare i presupposti per una visibilità e un’attenzione mediatica nazionale i talenti della nostra terra – in programma domani, giovedì 14 settembre, ancora una volta nel suggestivo scenario dell’Arena dello Stretto.
La serata avrà inizio alle ore 21 con il grande Franco Arminio, inventore della cosiddetta “paesologia”, scrittore e poeta (vincitore nel corso della sua prestigiosa carriera di importanti premi quali il “Premio Napoli”, il “Premio Carlo Levi” e il “Premio Volponi”, collaboratore de “Il Manifesto” e de “Il Fatto Quotidiano” e animatore del blog “Comunità Provvisorie”, è stato definito da Roberto Saviano “uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”), che presenterà al pubblico la sua raccolta di poesie sull’amore e sul paesaggio contenute in “Cedi La Strada Agli Alberi – Poesie di Amore e di Terra”, l’ultimo suo libro uscito quest’anno e già alla sua terza ristampa.
“Il Canto dei Tamburi”, uno straordinario concerto pensato apposta per il festival dal direttore artistico Marino, chiuderà, a seguire, la ricca “due giorni” di anteprima dell’evento dedicato al frutto simbolo del territorio reggino.
Nel corso della serata, l’arcaicità dei ritmi delle percussioni sarà protagonista insieme al talento e all’estro dissacratorio della voce di Peppe Barra, artista straordinario che da più di quarant’anni unendo musica e teatro, in continua oscillazione tra tradizione e innovazione, incarna, per così dire, “le mille e una resurrezione” dell’animo partenopeo attraverso le “possessioni” mimico-gestuali della sua maschera e le qualità formidabili della sua voce.
Le sue canzoni sono intrise di magia e di folclore e custodiscono in maniera indiscutibile l’intero patrimonio culturale partenopeo.
Personaggio sempre autentico, nella vita e sulla scena, artista puro, custode indiscusso della tradizione popolare, Barra è un artista poliedrico e appassionato della vita, prima ancora che dell’arte, dotato di un estro geniale e capace di trasmettere al suo pubblico un magma incandescente di emozioni dalla risata più sonora alla commozione più autentica.
Per l’occasione, dicevamo, sarà impegnato in una interessante produzione originale targata “Bergamotto Art Festival” e presenterà un progetto che parte dal Sud Italia e volge lo sguardo a terre e culture diverse, avendo al suo fianco alcuni musicisti che negli ultimi anni si sono contraddistinti nello studio della tradizione e nell’utilizzo di strumenti tipici dei loro paesi e che hanno saputo anche tracciare percorsi innovativi seguendo l’evoluzione del linguaggio musicale contemporaneo: Nando Brusco (voce e tammorra – Calabria), Paul Dabirè (percussioni – Burkina Faso), Pino Basile (percussioni – Puglia), Ugo Maiorano (tammorra – Campania), Paolo Del Vecchio (chitarra e bouzuki), Luca Urciuolo (pianoforte e fisarmonica), Sasà Pelosi (basso acustico), Alex De Carolis (flauti) e Ivan Lacagnina (percussioni).