Tennistavolo, società reggine: “Non siamo degli incivili, pretendiamo solo rispetto”
25 Marzo 2017 - 19:35 | di Pasquale Romano
Le società di Tennistavolo Amatori Reggini, Casper e Galaxy replicano a quanto pubblicato su diverse testate giornalistiche del giorno 18 marzo 2017 in merito all’interruzione della partita di basket femminile svoltasi presso la palestra dell’Istituto Tecnico per Geometri “Righi” di Reggio Calabria, effettuata da due pongisti della società Casper. Tale replica è necessaria al fine di illustrare il reale svolgimento dei fatti, completamente diversa da come notiziata e pubblicata da alcuni disinformati giornalisti.
Gli orari di allenamento delle società sportive che svolgono attività presso la palestra dell’ITG “Righi” sono regolamentati da una convenzione con la Provincia di Reggio Calabria che ha concesso l’uso della palestra secondo un calendario di allenamento controfirmato per accettazione dalle società sportive assegnatarie di basket, tennistavolo e pallamano.
Malgrado ciò tali orari, più volte, sono stati disattesi da alcune società di pallacanestro che senza alcun preavviso, si sono arrogati il diritto di sforare l’orario assegnato creando, di conseguenza, disagi agli atleti di tennistavolo che tra l’altro, nelle loro ore, devono montare e smontare le strutture necessarie per l’allenamento.
Fatta questa debita premessa, contrariamente a quanto pubblicato, giovedì 16 marzo 2017 la società di basket Pantera senza alcuna preoccupazione continuava a giocare la propria partita di campionato occupando la palestra ben oltre 30 minuti dalle ore 19,30 (orario in cui il campo doveva essere libero).
Dopo aver atteso invano che il campo si liberasse gli atleti di tennistavolo, hanno volutamente interrotto la partita per ottenere lo sgombero della palestra. Non sono stati quindi gli atleti delle società di tennistavolo a occupare o invadere il campo sportivo ma l’esatto opposto.
Il tennistavolo reggino che vanta atleti di livello nazionale che disputano campionati federali nazionali di serie B femminile e maschile e di serie C maschile, pretende il diritto di allenarsi ed il dovuto rispetto dalle società sportive che risultano assegnatarie della palestra “Righi”.
Chiede, inoltre, le scuse ufficiali per quanto pubblicato e di essere tutelati dall’ente concedente che ha l’obbligo di vigilare e attivare i giusti provvedimenti per evitare tali incresciosi episodi.
Spiace infine rilevare che tali dissapori e contrasti si creino tra società sportive il cui “credo” principale dovrebbe essere quello della lealtà, dell’educazione, dell’aggregazione, oltre che il rispetto per il prossimo.