A San Valentino “Amleto” in scena al Teatro Gentile di Cittanova


di Eva Curatola – Alla corte di Danimarca il dubbio e l’ambiguità fanno da protagonisti. È qui che prende vita lo storico duello tra l’incertezza di essere e apparire, tra pensiero e azione.

Il giovane principe Amleto, da cui deriva il titolo dell’opera, sembra determinato a compiere la sua vendetta ma continuamente procrastina l’azione; così l’esitazione diviene la sua malattia e il dubbio il suo più grande antagonista.

L’appuntamento con “Amleto“, una delle tragedie più famose di Shakespeare, che ha rivoluzionato il modo di intendere il teatro, andrà in scena martedì 14 Febbraio, al Teatro Gentile di Cittanova, nell’ambito della XIV Stagione Teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena.

Interpretato da Daniele Pecci e Maddalena Crippa, l’Amleto rappresenta la tragedia umana per eccellenza. Un uomo solo con la sua coscienza, che combatte senza sosta nell’affanno di condurre al meglio il suo compito: la vita.

A sorprendere è soprattutto la modernità di un’opera scritta nel ‘600. Ma quando si tratta di un genio come Shakespeare, l’uomo dovrebbe smettere di stupirsi e lasciarsi trasportare dalle parole.

L’Amleto – dice Pecci a cui si devono anche adattamento e regia dello spettacolo – è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Meglio di chiunque altro, e per primo, Shakespeare ha raccontato le infinite contraddizioni dell’essere umano di fronte all’impegno necessario per stare al mondo: affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita. E vi sono, ben dosate, le rappresentazioni del ‘mondo grande’, lo Stato, i grandi destini e temi dell’umanità, il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti.”

Il mio impegno – continua – è di proporlo al pubblico contemporaneo con una traduzione che ne esalti le possibilità poetiche ma in una prosa di facile comprensione, e con una messa in scena vicina al nostro mondo, senza simbolismi che si frappongono fra attori sul palcoscenico e il pubblico.”

A dividere il palco con l’attore romano c’è Maddalena Crippa, nei panni della madre Gertrude, e una compagnia di dodici artisti impegnati in un adattamento del testo che, seppur tagliato, resta fedele all’originale, con una traduzione più attuale, ma che esalta tutta la poesia, e una recitazione che si propone di essere vicina al nostro mondo.

I biglietti sono in vendita presso il Teatro (tel. 34771913993206184249) sabato 11 febbraio, dalle ore 16 alle ore 18.

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