Morto Fidel Castro, uno dei simboli del 900. Quel legame stretto con il pittore calabrese
26 Novembre 2016 - 18:00 | di Pasquale Romano
Si è spento oggi all’età di 90 anni Fidel Castro, uno dei simboli del secolo scorso, personaggio senza dubbio tra i più discussi e contraddittori. Principale artefice della rivoluzione cubana, Fidel Castro ha legato la propria vita a doppio nodo con la storia di una nazione sempre sul filo del rasoio, in bilico tra resurrezione e disperazione.
Chi ha conosciuto da vicino il leader cubano è stato il pittore calabrese Franco Azzinari. Il primo incontro con Fidel Castro avviene nel 2000, nell’Avenida de los Presidentes a l’Avana, durante le celebrazioni per l’erezione di una statua dedicata al Presidente messicano Benito Juárez. Il Maestro è in compagnia di Miguel Barnet che, in qualità di deputato del governo cubano, gli fa superare tutti i controlli di polizia. “L’emozione è stata grande – racconta Azzinari -. Il Comandante mi salutò molto cordialmente e io gli dissi che ero innamorato del suo paese e gli spiegai il lavoro che stavo facendo su Cuba. Lui mi fece capire che era già informato di tutto”.
Nel maggio del 2001 il ministro della cultura Avel Prieto telefona ad Azzinari per dirgli che Fidel Castro voleva invitarlo a cena: “Quella sera eravamo in sette, tra cui Miguel Barnet, Avel Prieto e Carlo Lager. La cena è iniziata alle 10.00 ed è finita alle 4.00 del mattino. Mi ricordo che dopo due ore Fidel, sempre vestito con la mimetica militare, si è assentato per circa quindici minuti per andare a fare un po’ di ginnastica e al suo ritorno ho notato che aveva messo le scarpe Adidas. Mentre mangiavamo il pesce, il Comandante mi ha parlato molto della rivoluzione. Io, a dire il vero, ero molto concentrato a studiare il suo volto, mentre lui parlava e gesticolava con le sue mani affusolate dalle unghie corte e ben curate”.
Nel racconto dettagliato, pubblicato sul proprio sito ufficiale, Azzinari prosegue. “Fidel era felice di farsi ritrarre ed io ho approfittato per fargli qualche schizzo. Quella sera ho avuto un grande privilegio nello stare in compagnia di un vero mito, di una leggenda vivente. Terminata la cena l’ho salutato con un “VIVA FIDEL, VIVA CUBA!!!” E lui mi ha risposto dicendo “VIVA FRANCO, VIVA L’ITALIA!!!” Il giorno dopo mi dovevo recare all’aereoporto per la partenza e non riuscivo a smettere di pensare al Comandante e a come immortalarlo. Mi sono concentrato moltissimo e al mio rientro in Italia gli ho dedicato, con grande piacere, un quadro a olio su tela di cm. 50×70″.
Dopo circa dieci anni Azzinari matura l’idea di dedicare a Fidel una ventina di tele, evidenziando quasi sempre le sue mani che si muovono in sintonia con il movimento delle sue labbra, quasi come se anche le mani parlassero. Il 5 luglio 2012 è stata inaugurata presso la Casa del Alba Cultural de La Habana la mostra El Rostro de la Historia che comprende venti opere su tela di cm. 100×100, dipinte da Azzinari in bianco nero e venti gigantografie realizzate dal fotografo Alex Castro, figlio del Lider Maximo.
Due uomini, due artisti, osano captare i gesti più eloquenti, lo sguardo savio e riflessivo e il più completo profilo di un uomo che illuminò il suo tempo, il tempo futuro che fu sempre il suo: Fidel Castro. Franco Azzinari con devozione e maestria e Alex Castro con affettuosità e obiettivo acuto ci mostrano in questa esposizione un uomo nella sua piena maturità, un uomo che cambiò il destino di un continente e che diede al suo paese tutta la dignità che la storia passata gli aveva fatto perdere.
Franco Azzinari nasce a San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, il 3 marzo 1949. Dopo la morte dei genitori, all’età di 14 anni, lascia la Calabria. Inizia così un viaggio di formazione che lo porterà ad attraversare l’Europa. Per diversi anni vive a Parigi, dove subisce il fascino dei grandi pittori impressionisti, in modo particolare di Gauguin, Van Gogh e Monet. I tre prestigiosi artisti avranno un’influenza fondamentale sul suo futuro artistico.
In Francia, per guadagnarsi da vivere, Azzinari inizia a eseguire ritratti ai turisti per strada. Nel 1974 Azzinari apre a Milano uno studio-galleria. Nel 1977 intraprende una serie di viaggi in Estremo Oriente inseguendo le tracce di antiche civiltà asiatiche. Gli anni seguenti sono caratterizzati da importanti esperienze negli Stati Uniti, nelle isole Seychelles e in Brasile. Nel corso degli anni ottiene autorevoli e prestigiosi riconoscimenti. Le sue opere fanno ormai parte d’importanti collezioni italiane e straniere.
Conosciuto come il pittore del vento, vento del sud che modella i campi di grano maturo, le distese di papaveri rossi, le ginestre e gli ulivi secolari tipici del paesaggio meridionale, Azzinari ha realizzato diverse monografie. Da Ernest Hemingway a Gabriel Garcia Marquez, da Fidel Castro a Francis Ford Coppola.